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Il golden retriever con gli occhi più tristi del mondo è stato salvato dal macello cinese

News Redazione -

Questo Golden Retriever, insieme ad altri quattro esemplari, stava per finire nei banchi del festival di Yulin. La sua storia. Cinque meravigliosi Golden Retriever sono stati prelevati dalla Cina prima che venissero macellati e mangiati. La loro destinazione è stata il Minnesota: una salvezza resa possibile dall'ente Ragom, Retrieve a Golden of the Midwest, che da anni si occupa di salvare più cani possibili in Cina prima che finiscano tra i banchi del festival di Yulin. Nicole Stundzia, membro dell'associazione, racconta: "Quando sono andata in Cina a febbraio per far visita alle strutture di soccorso locali con cui collaboriamo, ho incontrato una giovane femmina che sembrava aver avuto una cucciolata da poco. Dei cuccioli non c'era traccia, se non nell'incredibile tristezza che mostrava nei suoi occhi. Ogni volta che camminavo in sua direzione, lei si tirava su e si sedeva nella speranza che la consolassi". Il Golden Retriever è un cane adorabile, sempre allegro. Nicole non ne aveva mai visto uno così triste. La volontaria era lì per salvare altri due cani, ma proprio non se l'è sentita di lasciare lì quella povera cagnolina.Il racconto prosegue: "Non ho mai smesso di pensare al suo sguardo. Le ho fatto una foto e mi sono annotata il numero del suo microchip nella speranza di trovare un modo per portarla negli Stati Uniti. E dopo aver raccontato la sua storia, abbiamo trovato un volontario generoso che si è offerto di fare il viaggio per salvare lei e altri quattro cani".Mama, Georgia, Sissy, Jovi e Mosby: sono loro i cinque Golden Retriever salvati. Quando Golden Mama ha visto per la prima volta un giardino e una palla, la tristezza che la pervadeva è scomparsa, così come agli altri quattro cani: "La cosa più bella in assoluto è stata aprire le loro gabbie dopo il lungo volo,  vedere i loro corpi dimenarsi e la loro coda scodinzolare per l'eccitazione , pronti a correrti incontro per un abbraccio".Nei prossimi giorni i quattro zampe saranno seguiti da un equipe veterinaria per aiutarli a superare il forte stress e ricevere le cure adeguate. Una volta compiuto l'iter di cure, potranno essere adottati.

Golden retriever

Patologie del golden retriever: guida alle malattie principali

Salute del cane Redazione -

Una guida sulle principali patologie che colpiscono il Golden Retriever Vuoi prendere un cane ma sei indeciso? Il Golden retriever per la sua eleganza, socievolezza, dolcezza e pacatezza potrebbe essere il cane perfetto. Questo articolo descrive le caratteristiche di questo splendido cane e tutte le attenzione da adottare per averne cura. T ende a soffrire di alcune patologie che descriviamo con cura poiché sono quelle più diffuse tra i cani di questa razza. Adottando le dovute attenzioni puoi prevenire la formazione di problemi come l’obesità, o le displasie ad esempio. Ci sono anche alcuni consigli su come potersi prendere cura di patologie meno gravi come l’ittiosi o la cataratta che continuano ad essere un problema frequente. Sei ancora indeciso su quale cane scegliere? Sappi che il golden retriever oltre ad essere riconosciuto per la sua eleganza è anche un amante dell’acqua quindi è ben disposto a seguire il padrone anche per qualche tuffo. Il Golden retriever è un cane di origine inglese di taglia grande e col pelo lungo, il suo nome deriva proprio dalla colorazione del pelo dorato e dal fatto che è un cane da riporto, per natura sta bene dentro l’acqua, è molto utilizzato anche nella caccia come cane da cerca. Esiste la tipologia britannica e quella americana, che sono poi i territori dove è anche maggiormente presente, in italia non è molto diffuso, ma sta iniziando ad essere diffondersi anche qui, per ora è più conosciuto il labrador, un cane che gli assomiglia molto. Il Golden retriever è ben strutturato e robusto, è muscoloso, ha un profilo elegante e un portamento caratterizzato da movimenti aggraziati, ha un’espressione serena, il suo musetto dolce è incorniciato dalle lunghe orecchie pendenti. Il segno che lo contraddistingue è sicuramente il suo pelo lungo, dorato, leggermente ondulato e piatto, più folto nella coda.Il Golden retriever è un cane pacifico, ha un olfatto molto sviluppato che lo ha portato ad essere un cane da caccia e abile nelle ricerche, è utilizzato anche dalla protezione civile per i soccorsi in terra e grazie alla sua predisposizione all’acqua è ottimo nei casi di salvataggi nautici. E’ un cane molto affettuoso, adora giocare coi bambini, grazie al suo carattere pacato e sereno è perfetto anche per le pet therapy, adatto come cane guida per i ciechi e anche come amico a 4 zampe per gli anziani. Per il carattere che ha, per la socievolezza e l’incapacità di reagire a forme di aggressione se non direttamente provocatorie non è una razza adatta a fare la guardia. Grazie alla sua spiccata intelligenza viene classificato assieme a razze come il pastore tedesco e il border collie, tutti cani brillanti e predisposti all’addestramento e al comando. Il golden retriever si trova bene con tutti gli altri cani, con gli animali in generale e come abbiamo visto anche con l’uomo, se accudito con cura tende ad essere un cane longevo, può raggiungere fino a 15 anni di età. E’ un curioso ma pigro, non è indispensabile un giardino enorme poiché si accontenta della passeggiata e finito il suo giretto sta bene anche in appartamento.Patologie del Golden Retriever: quali sono quelle più frequenti?Tra le patologie che colpiscono più frequentemente il golden retriever ci sono:Obesità Displasia all’anca Disturbi cardiovascolari Ittiosi Formazione di cataratteIl Golden retriever tende ad aumentare di peso, l’obesità è un problema che si riflette poi sulla difficoltà nei movimenti e provoca anche una riduzione di aspettativa di vita anche di due anni. Questo cane adora mangiare ma è fondamentale fargli seguire una dieta adeguata per evitare che ingrassi perché aumentando il peso può incontrare maggiori difficoltà di movimento, elemento indispensabile per mantenere la forma. Questo bellissimo cane tende a soffrire di disturbi anche alle articolazioni tra cui quello della displasia all’anca, che come dice la parola stessa consiste in una formazione anormale dello scheletro. La displasia crea forti dolori e potrebbe diventare artrite, con una radiografia si può verificare se il cane soffre di questa patologia ed eventualmente valutare un intervento chirurgico, senza dimenticare che questi tipi di problemi possono essere anche ereditari.Patologie del Golden Retriever: come prendersi cura di luiMantenere il cane nella giusta forma con una dieta adeguata, evitare di sottoporlo a sforzi eccessivi durante la crescita ed infine custodirlo in un ambiente poco umido sono tutti accorgimenti utili per prevenire la formazione di questa patologia tenendo ben presente che le displasie possono avere un’origine ereditaria. Un altro punto debole di questa razza è il cuore, nel golden retriever i disturbi cardiovascolari sono frequenti, non creano particolari problemi ma se il cane ha il respiro affaticato, vomito, stanchezza e poco appetito allora potrebbe essere utile farlo controllare. Raggiunto un anno di età, puoi sottoporre il cane ad un esame specifico come l’ecocardiografia doppler è consigliato per verificare se ha problemi cardiovascolari. La più diffusa tra le patologie al cuore è la stenosi subaortica detta sas, dovuta ad un restringimento della valvola del ventricolo sinistro con conseguente difficoltà del passaggio del sangue dal cuore al circolo sistemico. Epilessia e crisi compulsive sono altri disturbi che possono sopraggiungere nel cane. Si tratta di epilessia se le crisi si presentano nei primi sei mesi di vita, se si manifestano successivamente sono crisi compulsive.Patologie del Golden Retriever: pelle e occhi sono zone molto colpiteL’ittiosi nel golden retriever è una patologia frequente, è una malattia cronica ma non è pericolosa, è un difetto dello strato della pelle più superficiale perciò è visibile anche a occhio perché crea la presenza di scaglie secche scure sul pelo, nelle orecchie può causare un’infiammazione con conseguente formazione di cerume. Per questo tipo di problema non esiste una terapia che riesca a curare il cane in maniera definitiva, l’unica soluzione è adottare degli shampoo appositi a base di zinco e acido salicilico in aggiunta a prodotti idratanti. Altre patologie dei cani golden retriever sono legate agli occhi, particolarmente sensibili alla formazione di cataratta, atrofia progressiva della retina, tutte malattie che possono avere una derivazione ereditaria e nei casi più gravi portare alla cecità. Una volta che ti sei documentato sulle patologie più frequenti nei golden retriever non ti rimane che prendertene cura e seguire alcuni consigli tra cui quelli di fargli fare una dieta adeguata, il giusto movimento e i controlli per prevenire eventuali malattie o curarle con la dovuta tempestività.

Loubotina, un golden retriever speciale conosciuta come "il cane che abbraccia"

News Redazione -

Passeggiando per le strade di Chelsea, un quartiere di Manhattan nella città di New York, potreste imbattervi in Loubotina, o più teneramente chiamata "Loubie", una splendida femmina di Golden Retriever di cinque anni. Loubie è un cane davvero speciale, come racconta il suo proprietario Cesar, con un dono unico: dispensare amore e felicità a tutte le persone che ne hanno bisogno. Loubie ha iniziato a tre anni e mezzo a dare la zampa in segno di affetto, ma ben presto questo semplice gesto si è trasformato in veri e propri abbracci. Cesar racconta che gli è capitato spesso di vedere gente che, lasciandosi travolgere dall'affetto di Loubie, scoppiasse in lacrime ed andare via con un bel sorriso lasciandosi alle spalle una brutta giornata o magari una delusione d'amore. La cosa più bella è che lo fa spontaneamente, cesar non gli dà nessun comando o incitamento; per la cucciolona di  Golden Retriever è una vera e propria vocazione. Cesar la porta a lavoro insieme a lui, ed una volta finito vanno a passeggiare per le strade di Manhattan lasciando fare quello che a Loubie piace di più, ovvero rendere una giornata migliore alle persone che li si avvicinano con un abbraccio pieno di amore. L'amore che ti può donare un cane non è una novità ma trovarne uno che riesca a trasmettertelo con un abbraccio vero  è una rarità. Se vi dovesse capitare di trovarvi a passeggiare tra le strade di New York non dimenticatevi di fare un salto a Manhattan all'angolo tra la 5th e la 17th, il posto che Loubie preferisce, e se siete fortunati potrete godere di un abbraccio indiminticabile. Puoi seguire Louboutina tramite il suo profilo Instagram @louboutinanyc. Foto e Fonte: TimeOut.com 

ittiosi nel golden retriever

Ittiosi nel golden retriever: una patologia comune

Salute del cane Redazione -

Ittiosi: cos’è? Più del 50% dei Golden Retriever sono portatori della mutazione genetica che è responsabile dell’Ittiosi. Ma proviamo a capire meglio casa si intente per Ittiosi, terapie e cure di questa patologia. Essa fa parte delle cosiddette genodermatosi, ossia le malattie della pelle che hanno una base genetica, ereditaria, caratterizzata dalla presenza sulla pelle di scaglie in eccesso. A differenze delle varie forme di Ittiosi presenti nell’uomo, tutte più o meno ampiamente conosciute, quella presente nel cane non è molto conosciuta. La forma di Ittiosi più nota e frequente è proprio quella che va a colpire i Golden Retriever. Un Golden Retriever utilizzato per la riproduzione e affetto da questa mutazione non sviluppa la malattia ma tende a trasmetterla ad almeno il 50% dei suoi cuccioli. L’ittiosi nel Golden Retriever è dovuta ad un difetto nello strato corneo della pelle, ossia quello più superficiale. Durante il rinnovamento della pelle, che avviene in modo normale e continuo, si staccano dei frammenti di strato corneo piccolissimi (visivamente si può pensare alla forfora). Nei Golden Retriever affetti da Ittiosi questi piccoli frammenti rimangono aderenti uno all’altro formando così grandi scaglie, di solito di colore bruno, che risultano facilmente visibili. Se questa malattia è presente, spesso lo si può verificare già quando il cane è cucciolo oppure può apparire in età adulta. È semplice individuarla per la presenza appunto di scaglie secche, spesso aderenti alla pelle. Esse sono più evidenti sull’addome dove è presente meno pelo e la pelle tende a scurirsi.  Si può riscontrare anche un’infiammazione delle orecchie con aumento della formazione di cerume. Questa malattia è cronica ma non è ritenuta grave per la salute del nostro amico a quattro zampe. Per individuare con certezza la presenza di ittiosi nel Golden Retriever esiste un test del DNA, chiamato ICT-A che permette di individuare la malattia con un’affidabilità superiore al 99%.Esiste una terapia per contrastare l’ ittiosi nel Golden Retriever ? Occorre dire che gli animali che risultano affetti da Ittiosi di solito non sentono alcun fastidio. Molto spesso il problema viene identificato dal proprietario durante la spazzolatura del cane o in seguito all’eccessivo rilascio di scaglie nell’ambiente. Al momento non esiste una terapia specifica e risolutiva per l’ ittiosi nel Golden Retriever , ma attraverso delle terapie di supporto si riesce a gestire il quadro clinico e in alcuni casi, a seconda della gravità, anche a risolvere il problema. Le terapie in questione si basano esclusivamente sull’utilizzo di appositi shampoo, contenenti zinco e acido salicilico, che presentano proprietà cheratomodulatrici e cheratolitiche e di prodotti idratanti uniti ad integratori di acidi grassi.  Spesso grazie a queste terapie il problema si risolve anche se in modo temporaneo. Tende infatti a ripresentarsi non appena tali terapie vengono sospese.Uno studio sull’ittiosi In seguito all’aumento dei casi, il Royal Veterinary College, in Inghilterra, ha effettuato uno studio proprio sull’ ittiosi nel Golden Retriever che mira a raccogliere casi e a cercare di individuare il problema genetico che sta alla base della malattia. Capita che molti casi non vengano nemmeno mai identificati in quanto la desquamazione è molto leggera ed è spesso ritenuta fisiologica. È bene quindi che i proprietari di un Golden Retriever facciano particolarmente attenzione e si informino su questa patologia di modo da aiutare il nostro amico peloso a contrastarla per quanto possibile e soprattutto di modo da evitare di far riprodurre il cane, qualora la patologia fosse presente, così da non trasmetterla ulteriormente ad altri esemplari.

Come scegliere la razza giusta per il tuo cane

Curiosità Redazione -

La decisione di accogliere un cane nella propria famiglia è un passo importante. Non si tratta solo di adottare un animale, ma di aprire le porte di casa ad un nuovo membro della famiglia, un compagno che richiederà amore, attenzione e cura. Una delle decisioni più cruciali in questo percorso è scegliere la razza giusta. Come fare per assicurarsi di scegliere correttamente? In questo articolo analizzeremo tutti gli aspetti di cui tenere conto per fare una scelta consapevole. I criteri per scegliere il cane più adatto a te Quando si valuta di prendere un quattro zampe, è necessario considerare alcuni fattori fondamentali per non commettere errori molto ricorrenti. Oltre che sul nostro sito, dove trovi tutte le schede sulle varie razze, ti segnaliamo un altro portale dove puoi reperire informazioni sulle diverse razze di cani: Amicidicasa.itDi seguito ecco una lista di elementi da valutare, fermo restando che adottare è sempre la scelta migliore e che non bisogna curarsi troppo della razza. Stile di vita Assicurati che la razza del cane si adatti al tuo stile di vita. Se sei una persona attiva che ama passare tempo all'aperto, potresti optare per una razza più energetica come il Border Collie o il Labrador. Se invece sei una persona casalinga, razze come il Bulldog o lo Shih Tzu potrebbero essere più adatte. Spazio disponibile Considera lo spazio che hai a disposizione. Grandi cani necessitano di spazi maggiori, non solo in casa ma anche all'esterno per muoversi liberamente. Adottare un husky se si vive in un monolocale non sarebbe certo saggio! Allergie Alcune razze sono note per essere "ipoallergeniche" (ad esempio i Maltesi e tutta la famiglia dei Bichon), il che potrebbe essere benefico se qualcuno in famiglia soffre di allergie. Tempo e impegno Alcune razze richiedono maggiore attenzione, esercizio fisico e grooming rispetto ad altre. Assicurati di avere il tempo e la disponibilità necessari. Esperienza con cani Se è la prima volta che hai un cane, potresti optare per razze note per essere pazienti e facili da addestrare. I Golden Retriever sono un ottimo esempio di cagnoloni più semplici da educare. Età e salute della famiglia Considera le esigenze dei membri della tua famiglia. Alcune razze sono più adatte ai bambini, mentre altre potrebbero essere perfette per gli anziani. Cosa evitare prima di scegliere? Sicuramente ci sono tutta una serie di cose da non fare. Una di queste è non basarsi solo sull’aspetto: è facile lasciarsi sedurre dalla bellezza di un cucciolo, ma è fondamentale considerare il carattere e le esigenze della razza. In questo senso, i media hanno fatto più danni del previsto: film, serie tv e social possono dipingere un’immagine distorta di certe razze. Bisogna fare diverse ricerche e informarsi da fonti attendibili.E non va sottovalutato l’impegno. Un cane richiede tempo, energie e risorse. Non adottare basandoti su un impulso, ma rifletti bene sul tuo impegno a lungo termine. Non decidere frettolosamente: prenditi tutto il tempo necessario. Visita rifugi, parla con allevatori, consulta veterinari e professionisti del settore (addestratori ed educatori cinofili in primis) prima di prendere una decisione. Conclusioni Scegliere il cane giusto richiede riflessione e ricerca. Assicurati di considerare tutti gli aspetti della tua vita e di quella del cane per garantire una convivenza armoniosa e felice. E, last but not least, lasciati anche guidare dal cuore: non sempre è necessario guardare alla razza o al pedigree. Ci sono tanti cani abbandonati nei canili e nei rifugi che aspettano solo una famiglia generosa che si prenda cura di loro.

Addio a gigi proietti, il grande maestro che amava i cani

News Redazione -

Oggi tutta Italia piange Gigi Proietti, un grande maestro della risata e grande amante dei cani. Ne ha anche interpretato uno, nella sua lunga carriera. Addio a Gigi Proietti. Nel giorno del suo 80esimo compleanno, ci lascia un vero maestro che tra uno e sketch e l'altro, una serata a teatro e un set, aveva sempre tempo anche per i suoi cani.Li amava a tal punto che nel 2019 prestò la voce a Enzo, il golden retriever protagonista del film "Attraverso i miei occhi". Proprio in quell'occasione Proietti espresse tutta la sua ammirazione e il grande amore per i cani, amici fedeli dell'uomo e enorme esempio di umanità e fedeltà.Ecco le sue parole durante la presentazione del film, parlando di Enzo: «Questo cane ci insegna qualcosa che noi umani non sempre rispettiamo, cioè che amare significa volere il bene dell'altro e fare di tutto per non farlo soffrire» «Il film è una grande metafora, come sarebbe più facile avere rapporti se assomigliassimo più ai cani. In loro non c'è odio, voglia di rivalsa, solo lealtà e fedeltà», continua Proietti. Le sue parole non possono che essere sottoscritte.Il film racconta la storia di Enzo, il migliore amico del suo padrone umano Danny (Milo Ventimiglia), un pilota che con il suo cane condivide ogni momento della vita.A dare la voce a Enzo fu proprio il grande maestro Proietti, che in quel ruolo ci mise tutta l'anima, proprio per far passare un messaggio importante: dai cani c'è solo da imparare. E noi non potremmo essere più d'accordo di così!

obesità cane

Obesità del cane: ecco quello che puoi fare

News Redazione -

Come per l’uomo anche per gli animali domestici si registra un aumento dell'obesità; le conseguenze di un notevole eccesso di grasso corporeo nei cani sta diventando un argomento importante tra i veterinari. Questo articolo nasce dalla volontà dei veterinari di veterinarioincitta.it di sensibilizzare i proprietari, ma anche noi dottori, affinché si dia attenzione a questo argomento.Nel cane, un eccesso del tessuto adiposo superiore al 20 per cento rispetto al peso ideale è considerato il limite oltre il quale si parla di obesità. Il 35% dei cani presenta problemi di obesità; la percentuale aumenta se prendiamo in considerazione solo cani di mezza età. Conseguenze fatali L'effetto dell’aumento del tessuto adiposo causa molteplici effetti sul corpo: deterioramento dovuto alla compressione sugli organi e alla pressione eccessiva sulle articolazioni.Inoltre l'obesità è strettamente connessa la progressione di patologia come i tumori, malattie cardiorespiratorie, urogenitali ed endocrine, malattie dermatologiche e disturbi ortopedici. Cause dell’obesità nei cani La principale causa dell'obesità è l'eccesso di cibo; nelle prime fasi della vita, l'eccesso di cibo provoca la proliferazione delle cellule adipocitiche, che porta all'obesità ipertrofica-iperplastica, mentre l'eccesso di cibo nelle fasi successive provoca solo l'obesità ipertrofica.Un gran numero di cani ha un peso stabile, ma la scarsa attività, la noia, lo stress e altri problemi comportamentali possono portare a un consumo esagerato di cibo e, di conseguenza, al sovrappeso e all’obesità.Anche le diete mal bilanciate possono causare uno squilibrio energetico e, quindi, sovrappeso e obesità. Un altro fattore direttamente correlata allo sviluppo dell’obesità è la genetica; in particolare, il Golden Retriever, il Bassotto, il Labrador, il Beagle e il Cocker Spaniel hanno maggiori probabilità di essere in sovrappeso.L'aumento di peso può essere indotto anche dalla sterilizzazione; soprattutto gli esemplari di sesso femminile hanno maggiore rischio di accumulo di grasso corporeo. Per evitare l'obesità indesiderata dopo la sterilizzazione è necessario cambiare la dieta al cane. Cosa posso fare per contrastare l’obesità del cane? I due fattori più importanti per combattere l’obesità del tuo cane sono l'esercizio fisico e un adeguato piano nutrizionale. L’attività motoria è essenziale per ridurre il peso del tuo cane; fategli fare lunghe passeggiate e fatelo correre al parco, ma non forzate le sue abitudini; incrementate il tempo dedicato all’esercizio fisico, ma in maniera graduale, soprattutto se il vostro cane non è più giovane poiché uno sforzo eccessivo potrebbe dare origine a problemi ostearticolari.La perdita del peso deve essere regolata anche secondo un piano nutrizionale che consenta al cane di dimagrire gradualmente. La gestione della dieta nei cani obesi consiste in una riduzione dell'apporto calorico.Il metodo consiste nel ridurre l'apporto energetico, minimizzando la perdita di massa magra e aumentando la perdita di grasso; tuttavia, il punto critico sta nel determinare questi valori e quanto deve essere la perdita di peso. Affidatevi al vostro medico veterinario in modo che gestisca e monitori  tutto il processo.È anche importante che l'intera famiglia sia consapevole del problema e che cooperino con il piano nutrizionale che è stato programmato. Non applicate mai diete sviluppate per le persone al vostro animale domestico.Mai per nessun motivo dare al tuo animale domestico alcun trattamento sviluppato per le persone, questo è estremamente pericoloso perché può portare a gravi disturbi di salute nel tuo animale domestico.Nel caso in cui il cane abbia subito un intervento di sterilizzazione, è importante concordare col veterinario dei controlli per controllare che il suo peso non superi certi livelli. Questo tipo di intervento chirurgico non dovrebbe causare problemi di salute al tuo animale domestico se il peso viene controllato, e l’animale oltre a fare esercizio segue una dieta equilibrataI principali fattori di rischio nei cani e nei gatti includono uno stile di vita sedentario e l'ignoranza delle esigenze nutrizionali e comportamentali di queste due specie; consultare sempre il proprio medico veterinario in modo che possa istruirvi e quindi essere in grado di aiutare a correggere questo problema.

I cani eroi dell'11 settembre: la storia di red

News Redazione -

Il diciottesimo anniversario dall'attentato dell'11 settembre 2001 è anche l'occasione giusta per ricordare i cani eroi che, con il loro coraggio e la loro dedizione, salvarono molte vite.Red aveva solo 18 mesi quando arrivò tra le macerie del Pentagono sul quale il volo 77 si era appena schiantato, mentre la sua collega Bretagne, una giovane Golden Retriever, è ricordata ancora oggi da chi c'era per la calma e la concentrazione che dimostrò mentre, circondata dal fumo, cercava eventuali dispersi tra i detriti.A 18 anni esatti dagli attentati che cambiarono per sempre la storia del mondo arriva anche l’occasione giusta per ricordare gli eroi a quattro zampe che, con la loro determinazione e il loro coraggio, contribuirono a salvare molte vite. I cani dell'11 settembre: gli eroi che si sono sacrificati Ma mentre alcuni dei cani che intervennero sui luoghi della tragedia hanno avuto una vita lunga e hanno potuto godere la meritata pensione, tanti loro colleghi non sono sopravvissuti.Alcuni degli animali impiegati nelle ricerche, infatti, morirono mentre svolgevano il loro compito, mentre molti altri (come, d'altra parte, un gran numero di soccorritori umani) hanno poi dovuto convivere per il resto della loro vita con importanti patologie respiratorie. La storia a lieto fine di Red Per Red, invece, il finale - contro ogni aspettativa della sua padrona - è stato diverso. Quando Heather Roche adottò, poco più che cucciolotta, questa Labrador nera credeva che sarebbe stata "semplicemente" un ottimo cane da compagnia ma non rinunciò ad addestrarla alla ricerca.Un insegnamento che si rivelò prezioso quando Red ed Heather furono chiamate a intervenire sui luoghi della tragedia. La cagnolina, in quell'occasione, stupì la sua padrona per la dedizione, il coraggio e la prontezza nella risposta ai comandi che dimostrò durante «un lavoro - ricordava Heather in occasione del decimo anniversario della tragedia - davvero difficile, faceva molto caldo».Ma Red non si lasciò spaventare e il suo nome, ancora oggi, è iscritto tra quello degli eroi dell'11 settembre. Per non dimenticare.Fonte: wamiz.it

cane sordo e cieco

Cane cieco e sordo scompare cinque anni fa: ieri è ritornato a casa

News Redazione -

La storia incredibile di Lady, che dopo cinque anni è di nuovo insieme alla sua famiglia Lady è un bassotto a pelo lungo che ha compiuto la veneranda età di 17 anni, ma che da cinque era come scomparso nel nulla. Tuttavia ieri è ritornato dalla sua famiglia. Ma andiamo con ordine.Ora potrà trascorrere l'ultimo periodo della sua vita insieme ai suoi cari, che ovviamente dopo anni e anni di assenza avevano ormai perso ogni speranza. Quando se la sono vista davanti, non ci potevano credere e sono tutti scoppiati a piangere. Ancora non si conosce dove abbia trascorso davvero questi anni di solitudine, ma quello che importa è che Lady ora sia a casa.Era il 2013 quando la cagnolina, già cieca e sorda, è scomparsa nel nulla a Brooklyn, nel Connecticut. E' stata trovata cinque anni dopo nel Mohegan Park di Norwick. I suoi soccorritori, la Connecticut Animal House, pensavano che fosse stata abbandonata. Ecco le parole del fondatore dell'associazione Chris: "È cieca e sorda. Ed era molto triste"». L'ha così trasferita dal canile in una casa di accoglienza d'emergenza.A quel punto, mentre i volontari gli facevano il bagno, è stato trovato il microchip. E poi l'incredibile scoperta: Lady non mancava da casa da giorni, ma da anni! "Pensavamo che non volessero più prendersi cura di lei. E invece qualcuno in questi anni l'ha trovata e l'ha tenuta con se".La sua famiglia originaria, non appena ha ricevuto la notizia, è andata a prenderla: "Non ci potevano credere. Sono subito saliti in macchina per venire a prendere". Ad aspettarla a casa c'era anche il Golden Retriever con cui Lady è cresciuta: "Erano grandi amici. E appena l'ha vista le è andato incontro scodinzolando con un'aria come per dire "Dove diavolo sei stata per tutto questo tempo?".

Torsione dello stomaco nel cane: sintomi, prevenzione, cosa fare e cura

Salute & Benessere Redazione -

La torsione dello stomaco nel cane è pericolosa e richiede un immediato intervento. Avete mai sentito parlare della torsione dello stomaco nel cane? Colpisce soprattutto i quattro zampe con determinate caratteristiche fisiche e con una tendenza a non alimentarsi nella corretta maniera.In questo articolo vi spieghiamo i sintomi della torsione dello stomaco nel cane da non sottovalutare, come si cura, quali sono le cause scatenanti e come evitare che il vostro cane possa soffrirne.La torsione dello stomaco nel cane, conosciuta anche come GDV, è causata da un accumulo di gas che causa un rigonfiamento progressivo e trasforma lo stomaco in un sacchetto chiuso, all’interno del quale fermentano tutti i cibi. Nei casi più gravi va a nuocere anche gli organi circostanti, che vengono compressi a causa dello stomaco dilatato.La torsione gastrica nel cane, come suggerisce il termine, è dovuta ad una contorsione dello stomaco su se stesso che causa un blocco dei vasi sanguigni e una quantità minore di sangue per lo stomaco. Aumentano le dimensioni della milza; il piloro tende a spostarsi a destra dell’addome, sotto lo stomaco, e potrebbe arrivare fin sopra il cardias.Lo stomaco del cane tende a dilatarsi e le funzioni gastriche si bloccano. Si ostruisce la vena cava caudale e la vena porta, si verifica una conseguente riduzione cardiaca, la congestione del mesentere, la coagulazione intravasale disseminata.La torsione dello stomaco nel cane o torsione gastrica potrebbe causare emorragie interne e nei peggiore dei casi provoca anche la morte dell’animale, è importante provvedere subito a curarla e operare il cane con urgenza perché questa patologia può solo peggiorare. Torsione dello stomaco nel cane: cause Non esiste una causa specifica scatenante il rigonfiamento dello stomaco, questo problema dipende principalmente dallo spostamento dell’intestino che a sua volta è il risultato di altri fattori tra cui:• I cani di taglia grande con un torace profondo. • Cani con predisposizione a vomito e diarrea. • Una scorretta alimentazione. • Scorretta modalità del consumo del cibo. • Movimento poco indicato dopo i pasti. • Scorretto consumo dell’acqua.I cani di media e grossa taglia hanno un torace stretto, lo stomaco è grande, è sostenuto da legami grossi e lunghi per questo motivo sono maggiormente soggetti alla torsione gastrica.Educate il vostro cane a mangiare correttamente, non deve consumare i pasti troppo velocemente e deve fare piccoli bocconi, non deve ingerire grosse quantità di cibo tutte assieme, i cani che mangiano una volta al giorno tendono spesso a consumare troppo rapidamente il pasto.I cibi come pane riso, pasta, cereali se consumati troppo velocemente minacciano alla salute del cane perché tendono a fermentare nello stomaco. Bere troppa acqua durante i pasti e consumarli voracemente non è salutare e se in più aggiungete anche delle attività molto frenetiche e faticose prima o subito dopo il pasti il vostro cane rischia seriamente di trovarsi a dover affrontare questo problema.In più se il vostro fedele amico purtroppo è predisposto al vomito o alla diarrea potrebbe soffrire più facilmente di torsione dello stomaco.Torsione dello stomaco nel cane: sintomi Il segnale più visibile fisicamente è sicuramente la dimensione del ventre perché tende ad aumentare e se il cane è nervoso, si lamenta, non riesce a stare fermo e ripetutamente ha conati di vomito senza rigetto, con una salivazione abbondante, questi sono tutti gli indizi che non dovete tralasciare.Se sono presenti attenzione: potrebbe essere in corso una torsione allo stomaco. Tra i sintomi della torsione allo stomaco nel cane abbiamo:• Dilatazione dell’addome • Conati di vomito senza rigetto • Forte dolore addominale • Depressione, sguardo fisso, guaiti frequenti e spossatezza • Stato di agitazione e abbattimentoQuesti sintomi si manifestano nell’arco di poche ore, se li notate correte immediatamente dal veterinario che provvederà a fare gli esami necessari: radiografie, ecografie e palpazione dell’addome sono sufficienti a capire se il cane ha una torsione dell’addome, solitamente si procede con un’operazione. Torsione dello stomaco nel cane: cura Ma come funziona questa operazione? Il veterinario fa passare dalla bocca del cane un tubo e cerca di rimuovere il cibo, il gas e tutti i liquidi presenti nello stomaco. Poi procede facendo un lavaggio con l’acqua tiepida per eliminare i cibi che fermentano nello stomaco: se c’è la torsione dello stomaco per il tubo è impossibile passare quindi è necessario un intervento chirurgico.Lo stomaco viene svuotato e ricollocato nella posizione iniziale, se necessario la milza va asportata. Per precauzione o per evitare nuovamente torsioni allo stomaco si può fare una gastropessi: è un intervento che serve per fissare permanentemente lo stomaco che viene suturato alla parete addominale.Il cane potrebbe presentare aritmie cardiache e un arresto cardiocircolatorio dovuto a alterazioni elettrolitiche, quindi fate sempre attenzione a non fargli compiere sforzi fisici e movimenti poco indicati.Come abbiamo già detto i cani di medie e grossa taglia sono maggiormente predisposti alla torsione dello stomaco, tra le razze che ne vengono maggiormente colpite ci sono: il Pastore tedesco, l’Alano tedesco, il Labrador retriever, il Setter irlandese, Golden retriever, Mastino dei Pirenei e Mastino napoletano.Prevenire questa disfunzione significa evitare di far compiere al cane movimenti sbagliati come avvitamenti: sono quelli più pericolosi perché il corpo si sposta mentre lo stomaco rimane fermo e immobile, attenzione alle posizioni innaturali, evitate di far fare attività fisica attività che possono rappresentare una fonte di stress e sforzo poco prima e poco dopo i pasti.Date al cane il la giusta razione di cibo quotidianamente e suddividetela in 2 o tre pasti al giorno, meglio più pasti in piccole quantità che un unico pasto che rischia di diventare una vera e propria abbuffata per il vostro cane.Cercate di “apparecchiare” su un rialzo di 10 cm circa da terra per facilitare il pasto al vostro cane e indurlo a mantenere una postura più corretta, che contribuirà a diminuire il rischio di torsione. Considerate che in vendita esistono anche ciotole per cani rialzate indicate per prevenire questo tipo problema.

Muore il suo proprietario, cane cade in depressione e si nasconde da tutti

News Redazione -

La storia di Rio è quella di un cane caduto in depressione dopo la morte del suo proprietario. Rio è un Golden Retriever che dopo la morte del suo amico umano è rimasto pervaso di una tristezza infinita: è letteralmente caduto in depressione, anche perchè la famiglia del suo proprietario ha deciso di non poterlo più tenere e lo ha portato in un canile.Rio lì ha iniziato a non voler vedere più nessuno, a non muoversi più e a non mangiare. In pratica non faceva nulla, non voleva nemmeno essere toccato. Aveva deciso di lasciarsi morire, perchè pensava che nessuno lo amasse più veramente.Così i volontari del canile hanno chiamato l'associazione Detroit Dog Rescue. Kristina Millman Rinaldi, la responsabile, ha raggiunto il centro e ha preso subito Rio con sè. Ha cercato di coccolarlo, ma lui non ha reagito. Ormai la depressione aveva preso il sopravvento, peggiorava ogni giorno di più tanto da non rispondere più nemmeno al suo nome.A questo punto Kristina ha giocato la sua ultima carta: provare a farlo ambientare in una nuova famiglia. Ha pensato subito a due volontari che lavorano insieme a lei: avevano già due cani, ma sentendo la storia di Rio lo hanno accolto nella loro casa senza pensarci due volte.Ora finalmente Rio sta bene, e soprattutto le sue condizioni psicologiche sono migliorate notevolmente. Per farlo sentire ancora più a suo agio Tashia e Ryan, i suoi due nuovi padroni, gli hanno allestito una stanza solo per lui. Il quattro zampe è di nuovo felice.

Tumore della pelle nel cane: tipologie, sintomi e cure

Salute del cane Redazione -

Il tumore della pelle nel cane può manifestarsi in varie forme e con sintomi diversi: vediamo le possibili cure. Oggi affronteremo una tematica piuttosto delicata e spesso trascurata, nell'orbita delle patologie che possono andare a colpire i nostri amici a quattro zampe: i tumori alla pelle dei cani.Si tratta di una tipologia di malattia parecchio diffusa nel mondo cinofilo. Può manifestarsi in modi anche molto diversi tra loro ma soprattutto con intensità diversa. In questo senso infatti occorre fare una prima fondamentale distinzione tra tumori benigni e tumori maligni.I primi non implicano dei problemi troppo gravi per l'animale e richiedono giusto di essere monitorati nel maniera corretta per evitare che la situazione si complichi; i secondi invece possono arrecare danni notevoli e in casi estremi portare anche alla morte del nostro amico peloso.Facciamo però subito una ulteriore distinzione utile ad inquadrare meglio il fenomeno. Per quanto riguarda i tumori alla pelle si può parlare di tumori cutanei e tumori sottocutanei. I primi si presentano in superficie, su quella che viene definita - appunto - epidermide e derma. I secondi invece si palesano immediatamente al di sotto della superficie, come si suol dire "sotto pelle".Potrebbe interessarti anche in generale il tumore nei cani: tipologie, sintomi e cure.Ma di cosa parliamo esattamente quando utilizziamo il termine tumore della pelle? Si tratta di una sorta di gonfiore, qualcosa di evidente, piuttosto ben circoscritto e va ad alterare la normale superficie della pelle dell'animale. In questo senso spesso si fa confusione tra tumore e neoplasia, laddove la seconda si differenzia dal primo perché implica la crescita di un singolo tessuto in maniera esagerata.Dopo questo piccolo elenco di note utili alla lettura, proviamo ad analizzare più nello specifico queste patologie, illustrandone sintomi e cure, eventuali tempistiche di incubazione e degenza, consigli per la prevenzione. Proveremo anche a capire quali sono le razze più predisposte a contrarre questo tipo di malattia. Ovviamente ci concentreremo sulla versione maligna del tumore, che - come accennato in precedenza - è quella che può mettere seriamente a repentaglio la salute del nostro amico a quattro zampe.Il tumore della pelle nel cane di tipo maligno nasce in un punto per poi provare a diffondersi a macchia d'olio all'interno dell'organismo del cane, in un processo conosciuto come metastasi. Durante questa invasione - più o meno lenta a seconda dei casi - il tumore va a danneggiare un numero sempre maggiore di organi, fino a provocare addirittura il decesso dell'animale.Tumore della pelle nel cane: tipologie Ce ne sono molti, ma dati alla mano questi dovrebbero essere i più diffusi: Adenoma perianale, Emangioma, Emangiosarcoma, Linfoma, Lipoma, Melanoma, Papilloma, Tumore delle cellule basali, Tumore della ghiandola apocrina della sacca anale, Tumore venereo trasmissibile.Può trattarsi di un semplice accumulo di massa grassa cutaneo o sottocutaneo, di cancro oppure di infezioni di varia natura. In questo senso possono risultare determinanti gli aspetti ambienti nei quali è "calato" il nostro animale.Tuttavia ci sono spesso anche delle motivazioni di tipo genetico. Infatti ci sono delle razze che sono indubbiamente più predisposte di altre a sviluppare questo genere di patologia. Vi elenchiamo di seguito le più colpite, in ordine alfabetico: Basset Hound, Boxer, Bullmastiff, Norsk Elkhund grigio, Golden Retriever, Kerry Blue Terrier, Scottish Terrier, Weimaraner. Tumore della pelle nel cane: sintomi Quali sono i sintomi più evidenti? Delle generiche bozze, visibilissime anche ad occhio nudo. Presenza di noduli o prominenze dal tessuto esterno squamoso (in alcuni casi sanguinanti o ulcerate).Come si svolge la diagnosi? A livello medico, si lavora su un campione di tessuto attraverso un esame citologico e uno studio istopatologico. Queste operazioni possono e devono essere svolte da un veterinario. Non lanciatevi in ipotesi "casalinghe". Tumore della pelle nel cane: cura La via è quella della chirurgia: si tratta della soluzione più sfruttata. Tuttavia possono esserci anche delle terapie di supporto, da affiancare all'operazione, per coadiuvare la guarigione: si tratta di quasi sempre di radioterapia, crioterapia o chemioterapia.Non esiste invece un vero e proprio modo per prevenire, se non evitare una eccessiva esposizione alle radiazioni solari (soprattutto se il cane è "chiaro") e qualche controllo ciclico insieme al vostro veterinario di fiducia.Potrebbe interessarti anche:Tumori testicolari nel cane: quali sono, diagnosi e cura

Displasia gomito nel cane: gradi, sintomi, terapia, intervento e guarigione

Salute del cane Redazione -

La displasia del gomito nel cane è una patologia che deve essere curata mediante un intervento chirurgico. Esattamente come gli esseri umani, anche i nostri amici a quattro zampe possono avere bisogno dell'ortopedico! Si tratta di una battuta: ovviamente nel caso dei nostri compagni pelosi ci si rivolgere sempre al veterinario di fiducia.In questo articolo parleremo dei problemi legati all'ossatura dei nostri cani, nella fattispecie della displasia del gomito nel cane. Si tratta di una "patologia" abbastanza comune nel mondo cinofilo, soprattutto per i cani di grossa taglia. Nulla di troppo allarmante se presa in tempo; tuttavia una bega piuttosto fastidiosa per il vostro amico, se trascurata.Volendo entrare più nel dettaglio, di che si tratta? Utilizzando la definizione strettamente medica la displasia del gomito nel cane è "una alterazione della formazione dell'articolazione del gomito del cane", che si traduce in una "crescita asincrona di radio e ulna".In generale dunque si tratta di disturbo legato ad una incongruenza nella crescita di alcune sezioni ossee. Ma quali conseguenze può avere? Come sempre le tempistiche nell'affrontare i problemi possono risultare fondamentali, anche se - va detto, in prima battuta che -  questa patologia ha una componente principalmente ereditaria poligenica.Da un lato ci sono indubbiamente razze più predisposte di altre ad avere problemi displasia, dall'altro i fattori ambientali si ritagliano una loro parte nel processo che porta a tale malattia.Displasia gomito nel cane: sintomi e cause Ci sono fondamentalmente tre cause che portano alla displasia del gomito (in termini strettamente scientifici si parlerebbe di tre eziologie). Questi tre fattori scatenanti possono apparire individualmente oppure presentarsi tutti insieme, a seconda dei casi.La prima è la UAO, ovvero la mancata saldatura del processo anconeo dell'ulna. In questi casi un ritardo della crescita dell'ulna, associato ad solco trocleare troppo piccolo, porta la cartilagine ad dover affrontare degli sforzi eccessivi: il risultato è una mancata saldatura e il formarsi di una sorta di "scalino" tra le superfici di radio e ulna. In un esemplare in salute questo processo dovrebbe concludersi normalmente tra la 16ª e la 20ª settimana di vita, quindi monitorate con attenzione il vostro amico a quattro zampe in questa fase.La seconda è la FCP ovvero la frammentazione del processo coronoideo mediale. Si tratta di un caso legato alla cosiddetta "sindrome del radio corto"(ritardo nella crescita del radio) e/o alla deformazione del solco trocleare (dalla struttura ellittica). Verrà quindi intaccata la regolare crescita del gomito.La terza è la OCD, sigla che sta per osteocondrite disseccante della troclea omerale. Questa forma di displasia del gomito colpisce entrambe le articolazioni e si presenta nel cane già tra i 4 e gli 8 mesi di vita. Il termine "disseccante" è legato al fatto che in questi casi spesso c'è un distacco di lembi cartilaginei nella cavità articolare, quasi come si trattasse di foglie secche.Ci sono degli elementi ricorrenti nella comparsa della displasia del gomito, in qualunque caso particolare essa si manifesti:Quasi sempre se trascurata degenera in zoppia e/o artrite Colpisce quasi sempre cani di grossa taglia, perché questi ovviamente sottopongono le giunture ad un grosso sforzo. Le razze più predisposte sono il Labrador Retriever, il Golden Retriever, il Rottweiler, il Bovaro del Bernese ed il Pastore Tedesco.Displasia del gomito nel cane: intervento e terapia Ovviamente rivolgetevi subito al veterinario di fiducia, qualora doveste riscontrare elementi problematici nell'andatura del vostro amico a quattro zampe. Sappiate che la terapia strettamente "medica" è quasi sempre solo palliativa: allevia il dolore ma non risolve il problema.La soluzione quasi sempre è l'operazione chirurgica. Ragionate col veterinario su quale possa essere la soluzione ottimale anche e soprattutto in relazione alle condizioni di salute e all'età del cane.

Il professore perde il suo amato cane, i suoi studenti gli regalano un cucciolo

News Redazione -

Gran bel gesto di alcuni studenti, che hanno regalato al loro professore un cucciolo dopo che il suo adorato cagnolino era spirato. Troy Rogers è un professore di storia del Texas che tre settimane fa, dopo undici anni, il suo cagnolino Chip è mancato. Dopo essere scappato di casa, non è più tornato. Quando lo hanno trovato, non c'è stato niente da fare.Le parole di Troy sono davvero addolorate: "E' stato terribile dirgli addio". Tuttavia il regalo che ha ricevuto gli ha sicuramente risollevato il morale: i suoi studenti gli hanno fatto tornare il sorriso con un regalo inaspettato.Infatti, arrivato a scuola una mattina come tante altre, il professore si è trovato davanti i suoi studenti insieme alla moglie e ad un amico di famiglia con in braccio un meraviglioso cucciolo di Golden Retriever. Nastro rosso al collo, Troy è rimasto a bocca aperta: "Sono rimasto senza parole. Non mi sarei mai aspettato una sorpresa del genere, non potrò mai vantarmi abbastanza dei miei studenti".Infatti i suoi ragazzi hanno fatto una colletta per regalargli Clementine: "Sono rimasto completamente atterrito e accecato dalla loro gentilezza". Parlano anche gli studenti, che spiegano così il loro bellissimo gesto: "Lui fa così tanto per i suoi studenti... Così abbiamo voluto fare qualcosa di speciale per lui. Quando abbiamo visto la sua faccia sorpresa, abbiamo subito capito di averlo reso felice".

cani e bambini

Cani adatti ai bambini: esistono razze che vanno meglio?

Curiosità Redazione -

Esistono cani adatti ai bambini maggiormente rispetto ad altri? Ogni genitore si trova prima o poi dinnanzi alla scelta se prendere o meno un cane che cresca insieme al proprio figlio. A nostro avviso ogni bambino dovrebbe crescere avendo un cane, conoscendo l’affetto che questi animali sanno dare e imparando valori come il rispetto e la lealtà. Valori che di sicuro i nostri amici a quattro zampe sanno dispensare ampiamente. Ma ogni genitore che decide di prendere un cane si pone la fatidica domanda: quali sono i cani più adatti ai bambini? E’ vero che ci vuole, a prescindere dalla razza del cane, buonsenso quando iniziamo a far interagire cani e bambini ma è altrettanto vero che alcune razze sono più calme di altre e hanno un istinto materno più sviluppato capace di farli rapportare meglio con i nostri bambini, ed è altresì vero che anche i bambini vanno educati ad avere a che fare con i cani. Se riusciamo in questo assisteremo alla nascita di un rapporto davvero speciale. Cani e bambini hanno la capacità di voler bene senza maschere e senza pregiudizio alcuno ed è questo che rende quel rapporto così meraviglioso.Cani adatti ai bambini: ci sono razze che vanno meglio rispetto ad altre? Quando si vuole accogliere un cane da far crescere con il proprio figlio è bene considerare le peculiarità tipiche delle varie razze così da confrontarle anche con le nostre abitudini familiari. Prendendo coscienza del fatto che in presenza di bambini molto piccoli la socializzazione con il cane deve avvenire sempre in presenza di un genitore, possiamo affermare che ci sono razze canine che possono risultare più adatte ad avere ad avere a che fare con loro. Se il bambino ha un’età inferiore ai cinque anni sarebbe meglio scegliere cani di taglia ridotta come ad esempio il Maltese, il Chihuahua, il Carlino, il Bassotto, il Pinscher. Se al contrario, i bambini hanno più di sei anni si può optare per cani di taglia un po’ più grande ma dal carattere davvero molto mansueto come Labrador, Shar pei o Golden Retriever per passare poi al Border Collie o al Terranova se si desiderano cani di taglia ancora più grande. Se non avete nessuna idea su quale razza far ricadere la vostra scelta allora potete rivolgervi ad un esperto che saprà consigliarvi al meglio. Detto questo mi sento di esprimere un altro pensiero. Cani e bambini avranno un rapporto speciale se gli permettiamo di far crescere quel rapporto con serenità e naturalezza. Abbiamo detto che in questo rapporto è fondamentale scegliere un amico peloso che sia il più sicuro possibile per il nostro bimbo ma non dobbiamo dimenticarci del cane. E’ anche a loro che dobbiamo pensare. Un ambiente sereno renderà il cane più tranquillo e fiducioso permettendo che le caratteristiche di socievolezza del cane vengano ampiamente in superficie. Alcune persone scelgono anche dei cani appartenenti alle cosiddette razze pericolose e molto più spesso di quanto si pensa, il rapporto tra questi cani e i bambini non presenta problemi a testimonianza del fatto che non sono i cani ad essere cattivi ma i padroni che non sanno garantire loro il giusto ambiente familiare in cui crescere.

Malattia di von willebrand nel cane: cause, sintomi e terapia

Salute del cane Redazione -

Cos'è la malattia di Von Willebrand nel cane? Nel nostro focus vi spieghiamo di cosa si tratta e in cosa consiste. La malattia di Von Willebrand nel cane detta anche VWD (Von Willembrand Disease) è causata da un gene che si trova nel 12esimo cromosoma.E' la mancanza di una proteina, la glicoproteina, indispensabile per far coagulare il sangue: di conseguenza avrà difficoltà a rimarginare in caso di tagli o ferite e l’animale anche nei casi meno gravi avrà una perdita di sangue consistente, perché le piastrine non riescono a svolgere la loro normale funzione.E’ la malattia ereditaria riguardante la coagulazione del sangue più comune nei cani: il fattore scatenante è una mutazione genetica, la troviamo presente sia nei maschi che nelle femmine.La VWD fa parte delle malattie genetiche ereditarie e si manifesta in tre forme diverse:• tipo1 • tipo2 • tipo3La patologia di tipo 1 è quella più diffusa e ha i sintomi più leggeri e moderati. Le razze che tendono a soffrirne di più sono: i Golden retriever, i Pastori tedeschi, i Doberman, i barboncini, gli Akita, i Manchester terrier, gli Airedale, gli Schnauzer mini e i Welsh Corgi Pembroke.I cani che soffrono di questa patologia devono fare maggior attenzione in fase di interventi o traumi perché rischiano più facilmente l’emorragia, per il resto possono condurre una vita regolare: sono come tutti gli altri amici a 4 zampe.La patologia di tipo 2 inizia a manifestarsi con sintomi moderati o gravi, i wirehired tedeschi e i bracchi tedeschi sono tra le razze di cani che tendono a soffrirne maggiormente. La tipologia 3 va da sintomi gravi a sintomi molto gravi, ne soffrono soprattutto razze di cani come i Pastori Scozzesi, gli Shetland, i Cheasepeake bay, gli Scottish terrier.Il tipo 2 e 3 di questa patologia sottopone i cani che ne soffrono ad un rischio più elevato di emorragie. La malattia di Von Willebrand nel cane espone maggiormente quei quattro zampe che sono soggetti anche a scompensi ormonali e di ipotiroidismo.Malattia di Von Willebrand nel cane: sintomi I sintomi di questa patologia si evidenziano soprattutto quando il cane inizia ad avere un annetto di età, prima è difficile individuarla. La VWD nel cane si manifesta con:• eccessiva perdita di sangue con la caduta dei denti da latte • perdita di sangue dalla bocca e dalle gengive • emorragie al naso • presenza di sangue nelle feci o nelle urine • grosse perdite di sangue durante il parto, durante il periodo del calore o interventi chirurgici o traumi • anemia e presenza di numerosi lividi senza cause ben definiteIl sanguinamento non sempre è il risultato di un trauma e della sua ferita, spesso potrebbe avvenire anche in maniera spontanea e come indicato sopra potreste trovarne le tracce nelle urine, nelle feci o potrebbe fuoriuscire dal naso senza motivo.Considerate che se il cane è affetto dalla tipologia più grave della malattia, precisamente quella della fase 3, purtroppo è fondamentale che eviti di tagliarsi  o altri traumi perché è soggetto a perdere molto sangue.Non è facile scoprire se il cane è affetto dalla malattia di Von Willebrand: di solito solo il veterinario riconosce i sintomi, durante operazioni chirurgiche soprattutto. Fortunatamente è una malattia che non tende a peggiorarem anzi, più il cane invecchia e più si alleggerisce la patologia. Malattia di Von Willebrand nel cane: cura Questa patologia fa parte di quelle malattie dei cani che non prevedono nessun ciclo di cure e nessun farmaco: ci sono degli integratori specifici se il vostro cane soffre di tiroide, ovviamente col consulto del veterinario.E’ consigliato premonirsi di bende o fasciature indicate da utilizzare in caso di ferite esterne e traumi. Cercate di evitare il più possibile situazioni che potrebbero causare tagli all’animale, educate i vostri cani a giocare senza troppa enfasi e prestate attenzione a fasciare subito eventuali ferite.Evitate di dargli giochi appuntiti e spigolosi o peggio ancora taglienti, evitate cibi come ossicini che potrebbero causare tagli all’interno della bocca. Ovviamente non date al cane alimenti anticoagulanti e farmaci che rendono difficoltosa la rimarginazione delle ferite.Se la vostra cagnolina soffre di questa patologie è sconsigliato farla riprodurre: il parto è abbastanza traumatico e potrebbe causare la perdita di molto sangue. In caso di necessità, in fase di operazioni chirurgiche i cani che soffrono della malattia di Von Willebrand hanno bisogno in continuazione di trasfusioni, quelli sani possono donare sia la parte liquida che il sangue intero.Ovviamente anche per i nostri fedeli amici è necessario verificare la compatibilità del gruppo sanguigno. Solo gli esami specifici possono confermare se il vostro cane soffre di malattia di Von Willebrand, ci sono test mirati a identificare questo malattia ereditaria:• esami fisici e diario medico del cane • emocromocitrometrico: controlla il livello di anemia e quante piastrine sono presenti nel sangue e conseguente mancanza di ossigeno nei globuli rossi. • APTT e OSPT per valutare il livello di coagulazione del sangue ed escludere altre malattie. • Tempo di coagulazione del sangue: si fa un taglietto nel labbro del cane per vedere quanto impiega a coagularsi • Presenza del fattore di Von Willebrand va fatto più volte perché varia ripetutamente anche nell’arco di una giornata.La malattia di Von Willebrand nel cane fa parte delle malattie genetiche ereditarie: con gli esami del dna è possibile verificare la presenza del fattore di von willembrand, ma solo nei cani di razza nei quali è stata identificata la variabilità di questo gene.

Cataratta nel cane: cause, sintomi e cure

Salute del cane Redazione -

La cataratta è un problema che colpisce gli occhi, è diffuso nell'uomo ma anche nel cane. Vediamo cause, sintomi e possibili cure. E’ la malattia che più frequentemente colpisce l’occhio del cane, è un disturbo che può riguardare tutte le razze e sorgere in diverse fasce di età.La cataratta del cane è un disturbo che si manifesta solitamente attorno ai sei anni di vita dell’animale, può essere ereditaria o genetica, in questo caso si dice cataratta primaria, perché non c’è una causa specifica scatenante il disturbo se non il corredo cromosomico caratterizzato da uno o più geni che sono responsabili della patologia.Addirittura alcune possono essere congenite quindi presenti già alla nascita del cucciolo. Si definisce cataratte senile se dovuta ad un fattore di vecchiaia e cataratta secondaria quando dipende da specifiche cause come traumi, malattie del metabolismo, glaucomi.Il diabete mellito è dovuto ad un disordine metabolico ed è quello che viene associato più frequentemente alla cataratta. Esso incide sul percorso biochimico del glucosio, che è la base del metabolismo energetico della lente: alcuni metaboliti del glucosio rimangono dentro le cellule della lente e richiamano per osmosi acqua.E'così che si forma la cataratta: la formazione è molto rapida, bastano poche ore o settimane. Le cataratte nutrizionali invece dipendono da squilibri alimentari come carenze di lipidi legati soprattutto al periodo della crescita. Le cataratte traumatiche dipendono invece dalla presenza di corpi estranei negli occhi, possono essere diretti o indiretti se dipendono da un trauma cronico come il sovradosaggio di farmaci o anche fattori antinfiammatori.In generale possiamo elencare i punti che provocano la formazione di cataratte:diabete predisposizione genetica glaucoma problemi nutrizionali subiti da cucciolo lesioni agli occhi età effetto collaterale di farmaci esposizione a microonde tossine radiazioniLa cataratta è principalmente di origine ereditaria e tra le razze di cani più colpite ci sono: barboncini, American coker spaniel, boston terrier, pastore tedesco, golden retriever, labrador retriever, Schnauzer nano, bob tail, white terrier west highland.Cataratta nel cane: causeInizialmente è una macchia piccola che si forma nell’occhio ma non infastidisce la visuale del cane. La lente dell’occhio del cane è trasparente e serve a trasmettere la luce alla retina, quando il cristallino dell’occhio diventa opaco la luce non filtra più ed il cane ha difficoltà alla vista.Col passare del tempo l’occhio può tendere ad avere un colore grigio bluastro fino a diventare bianco e nei casi peggiori può portare la cecità al cane. Noterete nel vostro amico a 4 zampe, che avrà sempre più difficoltà negli spostamenti, inizierà a sbattere contro gli ostacoli come le sedie, le persone, non vorrà più fare spostamenti come scendere o salire le scale, sul letto o sul divano.Occhi rossi e lacrimanti, con fastidio e sfregamento continuo sono i segnali che indicano la presenza del disturbo agli occhi. Cataratta nel cane: curaLa cataratta è un disturbo chiamato anche sclerosi nucleare dai veterinari, non crea dolore ma causa problemi alla vista che incidono sul senso dell’orientamento del cane.Se sospettate che il vostro amico a 4 zampe abbia una cataratta portatelo dal veterinario, sarà in grado di dare un riscontro con una visita oculistica, un test, le analisi del sangue e un’ecografia all’occhio.La cataratta può essere di due tipi a seconda della sede dell’occhio colpita:capsulare se è colpita la parte superficiale dell’occhio della lente ed è parziale o totale a seconda della porzione di lente che colpisceCataratta nel cane: operazione Non si cura con i farmaci e l'unico modo per liberare l’occhio del vostro cane è un'operazione alla cataratta: dovete ricorrere ad un intervento chirurgico. Non si effettua con un laser ma bensì con la tecnica della facoemulsificazione, che attraverso gli ultrasuoni liquefa la cataratta fino ad assorbirla.Si tratta di uno strumento simile ad un microscopio sotto il quale viene posizionato l’occhio del cane: è indispensabile fare l’anestesia totale perché in fase di intervento sarebbe impossibile tenerlo fermo. La cataratta una volta operata ridona la vista al cane e non torna più, grazie alla rimozione del cristallino e l’applicazione di una protesi in acrilico, o una lente di plastica.Al massimo possono formarsi delle opacità nella capsula del cristallino proprio dove è inserito quello artificiale ma non disturberanno più la vista del cane. La vista torna immediatamente, non viene bendato e se necessario può effettuare l’operazione in entrambe gli occhi contemporaneamente.Al termine dell’operazione il cane va seguito con una serie di cure post operatorie. Per un periodo di tempo equivalente a circa due settimane il cane dovrà indossare il collare elisabettiano per proteggere gli occhi fino a quando non sarà guarito completamente.Ma l’operazione più complessa è forse riuscire a mettere il collirio al cane tutti i giorni. Si sconsiglia di sottoporre all’intervento i cani aggressivi o particolarmente agitati perché diventerebbe difficile fare il trattamento post operatorio su di loro.La cataratta è operabile a patto che il cane goda di una salute in grado di sostenere un’anestesia, è operabile a qualsiasi età. E’ importate risalire anche ai problemi che hanno generato la cataratta del cane, se si tratta di diabete o glaucoma dovreste prevenire e rallentare lo stato del disturbo anche con diete indicate.Ci sono alcuni rimedi naturali per la cataratta nel cane che possono aiutare a rallentare la formazione di cataratte: ad esempio è importante evitare l’ossidazione delle proteine della lente, gli antiossidanti fermano gli effetti dei radicali liberi. Il succo al mirtillo, grazie agli antociani previene i disturbi oculari così come il ginko biloba, una pianta indicata per la circolazione del sangue che ha un’azione antinfiammatoria e antiossidante.Infine la radice di tarassaco, è un depurativo, agisce sul pancreas e migliora la flora batterica influendo anche sul funzionamento dell’intestino. E’ risaputo che il fegato è collegato agli occhi. Tutte queste erbe sono reperibili in erboristeria essiccate o anche sotto forma di gocce che potreste aggiungere ad ogni pasto del vostro cane come forma di prevenzione.Articolo a cura di Chiara Migliori

Diabete nel cane: cause, sintomi, complicanze e cura

Salute del cane Redazione -

Il diabete nel cane è una patologia molto diffusa: alcuni studi hanno calcolato che colpisca un esemplare ogni 500. Nella maggioranza dei casi, si tratta di diabete di tipo I o diabete mellito. Questa tipologia di diabete comporta che il corpo del cane produca poca insulina.In questo modo il metabolismo dei carboidrati non avviene in modo corretto e la concentrazione degli zuccheri nel sangue aumenta, portando all’iperglicemia.L’insulina è un'ormone prodotto dal pancreas: la sua funzione è quella di mantenere livelli di glucosio entro valori normali, e trasformare le riserve di energie eccedenti in grasso. Quando il cane è diabetico questo meccanismo perfetto si inceppa.I livelli di glucosio nel sangue salgono, e il cane inizia a manifestare i primi sintomi della malattia. Diabete nel cane: causeSebbene non siano ancora perfettamente chiare le cause del diabete nel cane, sono state individuate alcune malattie predisponenti:• Morbo di Cushing • ipersomatotropismo • infezioni croniche • tumori pancreatici • pancreatiti • somministrazione prolungata di farmaci come corticosteroidi e progestinici.Inoltre all’origine dell’insorgenza del diabete può esserci un’alimentazione scorretta, obesità e l’avanzare dell’età anagrafica.Diabete nel cane: razze predisposte I cani maggiormente soggetti al diabete sono anziani, e femmine non sterilizzate. Gli studi veterinari hanno anche individuato una predisposizione ereditarie e genetica, stilando una lista delle razze canine maggiormente colpite da diabete: •   Keeshond •   Barboni •   Samoiedo •   Segugio tedesco •   Alaskan malamute •   Miniature schnauzer •   Chow chow •   Beagle •   Doberman •   Labrador retriever •   Puli Ungherese •   Golden retriever •   Pinscher Miniatura •   Mld English sheepdog •   Springer spaniel •   Schipperke •   Spitz Finnico •   West Highland White Terrier •   Cairn terrier Diabete nel cane: sintomi Come possiamo quindi accorgerci che il nostro cane ha sviluppato una forma di diabete? Vi sono 4 sintomi del diabete nel cane principali, dette le 4P, che devono metterci in allarme: 1. poliuria: aumenta la produzione di urina 2. polidipsia: sete incontrollata 3. polifagia: fame implacabile 4. perdita di peso: nonostante l’aumento dell’appetito.A questi sintomi precoci, possono sommarsi altre manifestazioni di malessere, che di solito sono espressione di diabete conclamato e in aggravamento: • letargia • cataratta diabetica che si manifesta con opacità dell’occhio • problemi al mantello • atteggiamento pletorico: il cane appoggia a terra la parte posteriore delle zampe, ha ridotta mobilità e difficoltà di salto.Se osserviamo, uno o più di questi elementi è bene prenotare immediatamente una vista dal veterinario. Diabete nel cane: cure e terapia Il veterinario diagnosticherà il diabete tramite il riscontro di: iperglicemia (alto tasso di glucosio) nel sangue, glicosuria (presenza di glucosio nelle urine) e aumento delle fruttosamine nel sangue del cane.La terapia del diabete consiste nella somministrazione di insulina e la prescrizione di una dieta povera di carboidrati.L’insulina va somministrata tramite iniezioni sottocutanee, che usualmente vanno effettuate due volte al girono durante o dopo i pasti. L’insulina va conservata in frigorifero perché è una sostanza delicata e agitata prima di essere iniettata.Terapie farmacologiche differenti, sono state sperimentate per il cane, ma non hanno ancora prodotto risultati soddisfacenti. Diabete nel cane: curve glicemiche e controlliUna delle parti più delicate della terapia del diabete nel cane, è l’individuazione della giusta dose di insulina da somministrare giornalmente. Per questo il veterinario usualmente effettua presso la sua struttura o fa effettuare a casa le curve glicemiche.Al padrone del cane viene fornito un glucometro portatile: non gli resterà altro che determinare e annotare la glicemia del cane ogni 2 ore in un intervallo di 12 ore.Capite quali dosi di insulina garantiscono livelli di glucosio ottimali, la terapia è consolidata. I controlli dal veterinario servono per capire se stiamo gestendo bene la malattia, inizialmente sono settimanali e quindicinali.Successivamente andranno diradandosi: mensili, trimestrali o quadrimestrali quando saremo giunti ad controllo ottimale del diabete. Quanto vive un cane diabetico? In alcuni casi, dopo alcune settimane o mesi di terapia insulinica, i cani riacquisiscono la capacità di mantenere livelli normali di glicemia: questa condizione viene detta remissione clinica del diabete.La “guarigione” è più probabile nei casi in cui il diabete è frutto di malattie predisponenti trattabili e se la malattia è comparsa da poco tempo (fino a 3 mesi). Nel caso delle femmine, il diabete può comparire 1 o 2 mesi dopo il calore a causa di scompensi ormonali.In questo caso, se il cane viene fatto sterilizzare tempestivamente il diabete potrebbe scomparire.In ogni caso, la qualità delle vita di un cane diabetico è ottima grazie alle terapie attuali. L’aspettativa di vita è di diversi anni almeno che non insorgano complicanze o malattie. Diabete nel cane: complicanze La complicanza più frequente nel diabete del cane è la chetoacidosi. Anche se possono insorgere anche infezioni alle vie urinarie, infezioni alla cute, cataratta diabetica e neuropatie.La chetoacidosi si sviluppa spesso, se il diabete non è ben controllato.Questa patologia è caratterizzata dalla produzione in eccesso di sostanze che intossicano l'organismo: i corpi chetonici. I segni clinici più frequenti della chetoacidosi nel cane sono: la debolezza, l'apatia ed il vomito.I cani che manifestano chetoacidosi diabetica, necessitano di un ricovero immediato, il veterinario provvederà al monitoraggio di: glicemia, pH ed elettroliti. La chetoacidosi non trattata tempestivamente e non diagnosticata può portare alla morte.Infine, quando ci si prende cura di un cane diabetico, bisogna stare attenti all’ipoglicemia. Questo avviene se la dose di insulina è eccessiva. I livelli di glucosio nel sangue scendono troppo e compaiono irrequietezza e tremori (gluocosio inferiore a 50mg/dl) o addirittura convulsioni se il livelli sono bassissimi (inferiori a 40/30 md/dl).L’ipoglicemia va corretta prontamente con un pasto supplementare o una piccola dose di zucchero o miele direttamente sul palato del cane o può causarne il decesso. Diabete nel cane: alimentazione Se abbiamo un cane diabetico, l’alimentazione sarà un aspetto di cui dovremo curarci particolarmente. La somministrazione dei pasti deve avvenire ad orari regolari, due volte al girono.La dieta può essere casalinga- purché attentamente studiata dal nutrizionista- oppure costituita da mangimi specifici. In ogni caso le regole basi comprendono: fonti proteiche di alta qualità, basso contenuto di zuccheri, alimenti ricchi in fibre per favorire l’assimilazione dell’insulina.La dieta dovrà mantenere sotto controllo il peso del cane, poiché l’aumento di peso aggrava il quadro clinico del cane diabetico.

I cani fiutano il diabete: la storia di magic

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Magic è un altro esempio di quanto i cani possano essere di straordinario aiuto nei confronti dell'uomo. Magic è un bellissimo Labrador che abita a Cambridge e come la sua padrona si occupa di accudire la vita di persone affette da problemi di salute: si può dire che entrambi facciano lo stesso lavoro. Claire Pesterfild si occupa dei bambini diabetici, è infermiera presso l’Addenbrooke’s Hospital, il suo cane invece si occupa di lei quando rientra a casaClaire conosce bene il suo mestiere perché a sua volta soffre di diabete 1 e sa quanto può essere pericolosa questa malattia; Magic è un Labrador addestrato proprio per riconoscere lo stato di ipoglicemia dei diabetici. Uno dei rischi peggiori che corre chi ha il diabete è di avere una crisi nel sonno, i cani come Magic sono in grado di accudire questi malati, con efficienza, sanno riconoscere l’ipoglicemia e intervenire se necessario.Incredibile, ci sono cani che come infermieri professionali vegliano sui loro padroni e li soccorrono se necessario, Claire dichiara che Magic gli ha salvato la vita 3.500 volte circa. Le persone affette da diabete di tipo 1 possono essere assistite da cani come Magic, in grado di accorgersi quando si abbassa il livello del glucosio nel sangue e svegliare i padroni prima che la situazione si aggravi e che la persona non riesca neanche a chiedere aiuto.Claire non solo deve la sua vita al cane ma gli deve anche la sua serenità: adesso può dormire tranquillamente perché sa che in caso di necessità Magic con una zampata sulla spalla la sveglia. La donna ci spiega che lei fa parte di quelle persone affette dal diabete di tipo 1 il cui il corpo non dà segnali che anticipano in tempo utile la crisi, non esistono neanche macchinari tecnologici in grado di farlo.Magic sa fare un mestiere particolare e unico, cioè riesce ad avvertirla anche 30 minuti prima. Il diabete 1 è una malattia autoimmune, che riconosce come dannose le cellule prodotte dal pancreas e le distrugge. L’organismo così non produce più insulina, ormone fondamentale per regolare i livelli di glucosio nel sangue.Ad oggi non è stata trovata una cura per il diabete 1, l’unica soluzione per coloro che ne soffrono è dover fare l’insulina per tutta la vita, per questo è così importante il mestiere che sanno fare i cani come Magic.Le persone affette da diabete corrono il rischio di avere un arresto cardiaco o entrare in coma se non avvertono la crisi in tempo. Come fanno i cani a riconoscere l’ipoglicemia e a capire se è necessario svegliare il “paziente” che accudiscono? L’isoprene è il responsabile del respiro esalato: è una sostanza che sembra sia prodotta quando le cellule di colesterolo si assemblano e raddoppia quando si verifica un’ipoglicemia.I ricercatori dell’università di Cambridge hanno trovato la risposta a questo mistero: i cani sanno fiutare l’isoprene. Mark Evans, responsabile della ricerca condotta da Wellcome Trust-MRC Institute of Metabolic Scienze, ci informa che i cani grazie a loro olfatto sviluppato possono essere addestrati per assistere le persone affette da diabete 1.Aggiunge inoltre che “il profumo dell’ipoglicemia potrà dunque essere sfruttato per sviluppare nuovi test diagnostici in modo da ridurre il rischio di complicanze potenzialmente fatali per i pazienti diabetici”. L’obiettivo è quello di creare un dispositivo che funzioni come l’olfatto canino e che elimini il test di automonitoraggio della glicemia che obbliga i diabetici a forarsi.Un dispositivo potrebbe eseguire lo stesso lavoro di Magic ma con l’enorme differenza che essendo una macchina non potrà volevi bene e donarvi l’affetto di un amico a 4 zampe. L’impiego dei cani in campo medico è davvero importante e potrebbe essere utile anche per condurre ricerche per altre malattie come ad esempio il cancro alla prostata.Se addestrati i nostri amici a 4 zampe potrebbero fiutare la presenza di cellule infette nell’urina. Il cane è un animale che sa davvero sorprendere, anche nel campo della medicina riesce ad essere un ottimo ed affidabile assistente. I cani contribuiscono a migliorarci la vita Magic appartiene alla razza dei Labrador retriever: sono cani molto intelligenti, socievoli, tranquilli, indicati per famiglie e bambini, amanti dell’acqua. Grazie alla predisposizione che hanno all’apprendimento ed al carattere molto docile sono la razza perfetta per addestramenti di vario genere: soccorso, antidroga, non vedenti, pet therapy ed anche per diabetici.In America sono stati formati per questo lavoro speciale anche Golden Retriever, in Italia anche razze come Jack russell, pastore Shetland, Border Collie hanno risposto bene a questo tipo di addestramento. In realtà ogni razza di cane può essere addestrata per questo ruolo ma, quelle col muso corto hanno maggiori difficoltà. L’addestramento di un cane dura circa un anno.Alcuni studi, uniti alle testimonianze di diabetici che hanno dei cani, dimostrano che anche se non sono stati addestrati avvertono le crisi glicemiche dei loro padroni e assumono comportamenti insoliti per attirare l’attenzione, come abbaiare ad esempio. I nostri amici 4 quattro zampe hanno una sensibilità naturale che se viene raffinata con un addestramento adeguato può dimostrarsi davvero utile soprattutto in situazioni più pericolose, come di notte quando può verificarsi un “ipoglicemia inconsapevole.Sempre dall’Inghilterra arriva la storia di Rebecca, una bimba di soli 6 anni affetta da diabete 1 che è assistita da un hipo dog. Shirley è stata addestrata da esperti del Medical Detection Dogs. La bambina è accompagnata anche a scuola dalla sua fedele amichetta che le tiene sotto controllo la malattia.Quando fiuta un’ipoglicemia la cagnolina lecca la bambina, se questo non fosse sufficiente ad attirare l’attenzione della maestra il cane provvede a prendere direttamente il kit medico per la glicemia come ulteriore richiamo per comunicare che è necessario fare l’insulina o integrare gli zuccheri. Rebecca ha davvero un’amica speciale, che non l’abbandona mai e soprattutto di cui ci si può fidare

La storia di kelsey, un cane speciale che ha salvato il padrone dall'assideramento

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Kelsey è un cane speciale: ha salvato il padrone dall’assideramento L’incredibile storia del cane che salva il padrone durante la notte della vigilia di capodanno.Kelsey è un bellissimo Golden Retriever tutto bianco, fedele e legato al padrone a tal punto da non abbandonarlo neanche nella condizione più estrema. Questa è l’ennesima storia che ci testimonia l’affetto che i cani hanno per il loro padrone: Kelsey ha fatto di tutto pur di salvare la vita del suo adorato Bob. E’ successo in Michigan, negli Usa, durante una di quelle serate dal freddo glaciale nella notte della vigilia di capodanno.Erano le 22.30 quando Bob si limitava a guardare la partita di calcio in televisione. Con un freddo simile tutti accendono il camino e stanno ben attenti a non farlo spegnere, così ha fatto anche Bob e appena è arrivata la pubblicità ne ha approfittato per uscire in giardino a prendere altra legna da bruciare, ma il destino gli ha giocato un brutto scherzo. Trattandosi di pochi secondi è uscito senza giacca, in pantofole e con una camicia.Si è chinato per prendere qualche legno e non si è più rialzato, è scivolato, si è ferito al collo e ha quasi perso i sensi. “Ho provato a urlare per chiedere soccorso ma la casa più vicina dista un quarto di miglio e mi erano venute a mancare le forze, a fatica mi usciva la voce”. Fortunatamente col freddo il cane stava in casa ed era comunque libero di girare, nessuna catena gli ha impedito di correre immediatamente dal suo padrone per assisterlo, non solo fisicamente ma anche mentalmente dandogli la forza necessaria per non mollare.Un cane ti può salvare la vitaKelsey, sentendo le grida di Bob e vedendolo disteso a terra, ha iniziato a leccargli la faccia e le mani per tenerlo sveglio e gli si è messo sopra per scaldarlo ed evitare che il corpo andasse in ipotermia. Il cane ha continuato ad abbaiare per chiedere soccorso e per attirare l’attenzione di qualcuno che lo aiutasse. L’uomo ha trascorso tutta la notte al gelo, la temperatura era sotto i 24 gradi, dopo 19 ore Bob perde definitivamente i sensi, ma Kelsey ha continuato ad ululare, erano le 6.30 quando finalmente è intervenuto il vicino di casa.Bob è rimasto disteso per 24 ore, ma fortunatamente ad assisterlo c’era il suo fedelissimo cane che ha continuato cercare aiuto: il vicino, insospettito da tanto rumore, si è preoccupato ed ha deciso di andare a vedere a casa di Bob, ha trovato l’uomo disteso a terra col cane sopra che si era preoccupato per tutto il tempo di tenerlo in vita. Bob è arrivato al Northern Michigan dipartimento di emergenza McLaren, in ipotermia, la sua temperatura corporea era inferiore a 70° fahrenheit aveva un ernia al disco c4-c5 e lesioni al midollo spinale.Rompendosi l’osso del collo ha rischiato prima di morire, poi una paralisi alle gambe. Il chirurgo che è intervenuto per operare l’uomo ha agito subito per evitare che i danni subiti al midollo spinale potessero causare ulteriori problemi e difficoltà per ritornare a camminare. Fortunatamente finito l’intervento chirurgico il paziente ha iniziato a muovere miracolosamente le estremità del suo corpo con più forza e a reagire. Bob è uscito vivo dalla sua tragica vigilia di capodanno ed è riuscito anche a superare l’operazione con successo, senza danni permanenti ma con l’obbligo di seguire una fisioterapia per recuperare le forze e le funzioni del suo corpo.Bob afferma che sicuramente la presenza e la tenacia di Kelsey nel stargli vicino continuando ad abbaiare, accudendolo e cercando di non farlo addormentare sono stati la motivazione che lo hanno portato a non mollare ma a lottare per la vita.  E’ grazie all’assistenza di Kelsey se questo uomo è ancora vivo. Bob sottolinea che gli deve la vita oltre a ringraziare il neurochirurgo dottor Colen che lo ha operato.Fedeltà: un valore importanteLa storia di Kelsey è un grande esempio di fedeltà: come queste ce ne sono diverse, potremmo raccogliere numerosissimi racconti che ci parlano di cani legati ai loro padroni in modo incondizionato, a tal punto da non abbandonarli mai nel bene e nel male. Vien da pensare che dovremmo prendere esempio dai cani e dovremmo davvero riflettere anche sui comportamenti umani che a volte riescono ad essere lontanissimi da storie simili. In questo caso possiamo tranquillamente affermare che si può imparare molto dagli animali. Anche la costanza del Golden Retriever che non ha mai smesso di abbaiare e leccare il padrone, non ha mai smesso di sperare che qualcuno intervenisse, sembra incredibile la prontezza con la quale questo cane si è subito buttato sopra il suo padrone per evitare che andasse in ipotermia cercando di non fargli perdere conoscenza.Avete ancora dei dubbi su cosa sono capaci di fare i cani per i loro padroni? Quando si leggono storie di cani come queste è impossibile non pensare che gli animali possano davvero volerti bene: se stai riflettendo se prenderne uno immagino non avrai più dubbi. In particolare il Golden retriever è una razza che adora stare con gli uomini, è perfetto per tutte le età per bambini, adulti e anziani. E’ tra i cani docili adatto ad essere ammaestrato molto dolce. E’ una razza che adora passeggiare, giocare è solare e allegro è molto amichevole anche con gli altri cani e gli altri animali. I Golden retriever in particolare sono portati per prestare aiuto alle persone in difficoltà, hanno un indole altruista infatti sono molto utilizzati per le pet therapy, ma anche per i non vedenti, gli ammalti o i disabili. La sua predisposizione alla socializzazione non lo rende però un cane adatto a fare la guardia, come pure non è un cane che ama stare solo: è molto affettuoso e questo lo porta a ricercare spesso tante coccole. Non è solo un bel cane esteticamente ma lo è anche di carattere: i golden retriever sono cani affettuosi, se cercate un amico socievole da coccolare è la razza giusta per voi. Si dice Cane fedele e si dice anche che sia il migliore amico dell’uomo, giudicate voi se non è vero.

Otite nel cane: sintomi, cure e rimedi

Salute del cane Redazione -

L'otite nel cane è un'infiammazione dell'orecchio che statisticamente colpisce decine di milioni di quattro zampe in tutto il mondo. Nel nostro articolo andiamo a scoprire tutto sull'otite nel cane. Come si cura? Come si previene? Sospetti che il tuo cane abbia mal di orecchie? Ti aiutiamo a capire quali sono i sintomi più comuni che si nascondono dietro un problema di otite. Ti indichiamo diversi accorgimenti per evitare che il cane venga affetto da questo tipo di fastidio. In caso ne venga colpito ci sono alcune indicazioni che possono aiutarti a capire come muoverti e come fare per evitare che l’otite peggiori. Il tuo cane è in buone mani e le sue orecchie possono ritenersi in salvo perché nell’articolo troverai diversi consigli su come reagire se si presentano problemi di questo tipo. L’otite si cura ma può avere dei tempi più lunghi di guarigione, quindi attenzione perché con pochi accorgimenti si può prevenire la possibile formazione di questo disturbo.Otite nel cane: di cosa si tratta? E’ da un pò di tempo che il tuo cane scuote ripetutamente la testa, hai notato delle lesioni e si gratta in continuazione vicino alle orecchie? E’ possibile che sia stato affetto da un’otite. Se è soggetto anche ad una fuoriuscita di un liquido scuro dall’orecchio allora significa che lo stadio dell’infiammazione è avanzato. Le otiti possono essere il risultato di colpi di vento, ma anche sbalzi di temperature, per questo motivo ne sono maggiormente soggetti i cani che vivono all’aperto, in giardino o anche in campagna. Così come nell’orecchio dell’uomo anche in quello del cane ci sono tre parti: il padiglione, il condotto uditivo, il timpano. A metà strada troviamo incudine, martello e staffa che sono gli ossicini più piccoli del corpo sia umano che canino e infine proseguendo nella parte più interna ci sono i canali semicircolari e la coclea. Sulla base di questi tre punti dell’orecchio possiamo stabilire di che tipo di otite stiamo parlando, se è esterna, interna o media. Spesso l’otite è causata dalla formazione di batteri nelle orecchie, tra quelle più frequenti c’è l’otite esterna dovuta anche ad una scarsa pulizia, orecchie lunghe o presenza di peli nell’apparato uditivo può comportare più facilmente la formazione di infezioni. A peggiorare il tutto c’è la produzione di cerume, ricco di batteri e dal cattivo odore, conseguenza di leishmania, dermatiti e infezioni. Attenzione se non si interviene subito con le cure adatte: l’otite esterna fora il timpano e arriva al secondo stadio, nell’orecchio medio, dove l’udito può subire una riduzione più o meno grave, poichè ha il compito di trasmettere il suono alla parte più profonda. Se l’infiammazione sarà ulteriormente trascurata arriverà alla parte più interna dell’orecchio e nei casi più gravi provocherà la sordità del cane. La parte più interna dell’orecchio non è solo legata a funzioni uditive ma anche a quelle dell’equilibrio, comprometterla potrebbe significare anche dover affrontare problemi durante gli spostamenti, con conseguente difficoltà nel riuscire a mantenere un percorso durante il cammino. Per riconoscere l’otite potete verificare se il cane da questi segni:Ripetuto scuotimento della testa, o continuo ripiegamento di essa su un lato Segni alle orecchie conseguenti al continuo grattarsi del cane Cattivo odore e cerume scuro Dolore e fastidio se gli toccate l’orecchio Pus forfora, scaglie di pelle e perdita di pelo attorno all’orecchioOtite nel cane: causeSe avvistate alcuni di questi comportamenti e sintomi significa che il cane ha problemi alle orecchie. L’otite può essere causata da più fattori tra cui ad esempio quello allergico, dovuto ad un’intolleranza al cibo che si sfoga attraverso pruriti e formazione di scaglie di pelle. I cani con le orecchie lunghe e pelose come Cocker e Basset Hound, o barboncini ad esempio, sono maggiormente soggetti ad infezioni causate da corpi estranei. Polvere e sporcizia che rimangono incastrate nel pelo possono lentamente scendere all’interno dell’orecchio, i forasacchi sono particolarmente dannosi, le piccole spighe appuntite creano forti infiammazioni e possono, nei casi peggiori forare il timpano, sono corpi estranei che raccolgono frequentemente i cani a contatto con prati, giardini, ambienti aperti. Il cerume maleodorante è un chiaro indizio di infezioni da funghi, si sviluppa in condizioni di umidità, dopo aver fatto il bagno al cane è importante asciugargli bene le orecchie. La fuori uscita di pus è un segnale di infezione da batteri come stafilococchi o pseudomonas che se non vengono curati bene  possono causare anche forti dolori al cane. Altro indizio di otite è sempre la presenza di un parassita causa di cerume scuro ma inodore che da forti pruriti ed è causato dall’acaro otodectes cynotics.Otite nel cane: curaRinforzare il sistema immunitario del cane è sicuramente un passo per iniziare a curare l’otite nel cane. Per valutare il livello di gravità è consigliabile rivolgersi al vostro veterinario, con gli strumenti adeguati riuscirà anche ad analizzare più in profondità l’orecchio del cane. Se l’otite è causata da un batterio allora sarà utile un antibiotico, mentre se il veterinario ritiene che la causa siano i funghi per eliminarli bisogna utilizzare antimicotici, gocce o gel, se si tratta di parassiti sarà necessario un prodotto adeguato. Se il cane ha un corpo estraneo è meglio farlo visitare dal veterinario che si preoccuperà anche della sua conseguente estrazione in maniera corretta. Curare l’otite può richiedere tempi abbastanza lunghi quindi è importante adottare qualche piccolo accorgimento. Per prevenire otiti di qualsiasi gravità nel vostro cane è sicuramente importante tenere pulito l’apparato uditivo, con appositi detergenti per disinfettare e pulire le orecchie del cane. E’ sufficiente un batuffolo di cotone per rimuovere la sporcizia dalle orecchie, è sconsigliato fare quest’operazione con l’utilizzo di coton fioc perché potrebbe peggiorare la situazione spingendo ancora più in profondità il cerume fino a creare un tappo. Evidenzio l’importanza di asciugare bene le orecchie del cane dopo un bagno. La pulizia delle orecchie è molto importante, se vuoi abituare il tuo cane a farsela fare senza problemi puoi procedere premiandolo con qualche piccolo regalo dopo aver compiuto l’operazione, un bocconcino renderà sicuramente il tuo cane più predisposto a sottoporsi a questa azione di pochi minuti. Lo sappiamo anche noi esseri umani quanto può essere fastidiosa l'otite: questa patologia però colpisce anche i nostri cagnolini. Secondo alcune statistiche sono milioni i quattro zampe che ogni anno ne vengono colpiti, con sintomi che possono variare a seconda della gravità. Quali sono le cause che portano il nostro cane ad avere questo problema? Può essere che l'otite nel cane sia dovuta ad un semplice colpo di freddo, accumulo di cerume (con conseguente proliferazione di batteri) oppure addirittura motivi più gravi come la perforazione del timpano o infiammazione del labirinto. Partiamo subito dicendo che l'otite nel cane si può manifestare in diverse modalità; precisamente ne esistono tre tipologie: esterna, media e interna. Nella prima, come si evince dal nome, il cane presenta dei problemi nella zona esterna dell'orecchio ovvero nel padiglione auricolare e nella prima parte del condotto uditivo. Tra le varie tipologie è quella più frequente: abbiamo un accumulo di cerume che porta alla proliferazione di batteri, così da infiammare la zona interessata ed esporre il nostro fido a varie malattie. Nell'otite media abbiamo un problema che inizia a diventare più fastidiosa, perchè ad essere esposto è il timpano, che probabilmente è stato perforato. L'ultima tipologia di otite nel cane, che è anche in assoluto la più grave, è quella interna: causata da un'infiammazione del labirinto, è fortunatamente rara e si manifesta solo in casi di otite media non curata.Otite nel cane: sintomi I sintomi dell'otite nel cane dipendono essenzialmente dalla tipologia e dunque dalla gravità della patologia. Sono riassumibili in quest'ordine:Prurito continuo Dolore Problemi di udito e di equilibrio Il cane scuote la testa frequentemente e si gratta violentemente Fuoriuscita di un liquido scuro dall'orecchioOtite nel cane: cura Per debellare il problema servono gli antibiotici: le otiti vanno curate così, tuttavia per la migliore terapia possibile è indispensabile andare dal vostro veterinario di fiducia, che saprà individuare le cause della patologia e quindi fornirvi la cura più indicata.Quali sono le razze più colpite dall'otite nel cane? Un'ultima curiosità: ci sono sicuramente alcune razze più esposte di altre al pericolo di essere attaccate da questi batteri che poi provocano l'otite. Tra queste ci sono sicuramente anche Golden Retriever e Labrador. Perché sono più esposti? Per come sono strutturati per la conformazione delle loro orecchie.

Salute del cane anziano: tutte le patologie e come affrontarle

Salute del cane Redazione -

Salute del cane anziano: ecco tutte le patologie che possono colpire il nostro quattrozampe appena aumentano gli anni. Il cane come l’uomo subisce l'invecchiamento, ma a differenza nostra ha una vita media più breve circa da 13 ad un massimo di 20 anni, dipende dalla razza e lo stile di vita. Qui descriviamo le varie patologie che possono incontrare i nostri cani invecchiando. Alcune sono molto simili a quelle che anche a noi uomini possono venire in età senile. Ci sono piccoli accorgimenti per far vivere con serenità il cane e fargli affrontare questa fase della vita in maniera meno sofferta se affetto da patologie di un certo tipo. Alcune malattie tendono a far parte dell'invecchiamento di tutti i cani, altre si manifestano come tipiche di certe razze e sono patologie strettamente legate alla fisicità del cane, alle sue dimensioni. I nostri adorati amici a 4 zampe oggi vantano di maggiori attenzioni e anche le cure a disposizione sono migliorate e in continua evoluzione, quindi niente paura anche l’invecchiamento del cane può essere vissuto in maniera più serena.Salute del cane anziano: ecco le patologieI nostri amati cani hanno una vita media di che va dai 10 ai 13 anni, molto limitata rispetto a quella di noi uomini: per avere una stima più precisa non bisogna dimenticare che la loro aspettativa di vita è determinata anche dalla taglia che il cane raggiungerà da adulto. Le taglie piccole vanno dai 15 ai 18 anni, quelle medie dai 12 ai 14 anni e quelle grandi dai 9 agli 11 anni. Che dire, sette dei nostri anni potrebbero equivalere ad un anno di vita del nostro cane. Già dai 7 anni in su possiamo iniziare a classificare i cani dentro una fase di anzianità ma questo dipende molto dalla razza, la taglia e lo stile di vita che ha fatto il cane. L’invecchiamento ovviamente non è solo un fattore fisico ma anche cognitivo, che compromette le funzioni della memoria e dell’apprendimento. L'invecchiamento senile nei cani può manifestarsi con la difficoltà nel riconoscimento dei familiari, un disorientamento che si ripropone anche quando si muove e si ritrova in luoghi che non riconosce, a tal punto che nello smarrimento hanno difficoltà anche a rientrare a casa. Obbedisce meno al padrone, gioca poco e può sfasare anche i cicli di sonno e veglia stando sveglio di notte e dormendo di giorno. Come nell’uomo anche l’invecchiamento del cane è caratterizzato da alcuni segni, ad esempio i peli bianchi sul muso, una ridotta capacità uditiva, movimenti e riflessi più lenti seguiti ovviamente da una tendenza ad essere meno vivace e la necessità di riposare più a lungo. Possono insorgere problemi di cataratta e diminuzione della vista. Anche la masticazione diventa più difficoltosa, può essere caratterizzata dalla perdita di qualche dente. Rallenta il metabolismo, l’apparato digerente lavora meno, si riduce anche il fabbisogno energetico. Questo può portare all’obesità e di conseguenza generare problemi al cuore e ai polmoni, perciò è importante fare attenzione all’alimentazione e informarsi sul cibo per cani anziani più adatto. L’incontinenza è un altro problema che si può riscontrare in un cane di età avanzata, può essere dovuta a disfunzioni organiche ma anche a disorientamenti confusionali dove ad esempio non riconosce il tappeto dall’erba. Il cane anziano diventa più debole ed esposto alle malattie, che possono essere prevenute con le apposite vaccinazioni. Artriti, tumori, problemi cardiaci, disturbi renali sono altri problemi che possono subentrare nell’età avanzata di un cane.Salute del cane anziano: occhio al morbo di Cushing Per prevenire alcune di queste malattie è importante far visitare il proprio cane al veterinario e prendere alcuni piccoli accorgimenti come ad esempio fargli seguire una dieta adeguata. L’invecchiamento può portare anche alcune malattie come il morbo di cushing nel cane, è causato da una sovra produzione del cortisolo, l’ipotiroidismo è dovuto al malfunzionamento della ghiandola tiroidea: con i farmaci adeguati si possono alleggerire i sintomi di queste malattie. Il diabete è un’altra malattia diffusa nei cani, comporta ovviamente una regolazione dell’alimentazione e potrebbe essere necessario fare l’insulina. Nell'elenco indico alcune azioni che possiamo fare per mantenere il nostro cane in forma:Regolari controlli dal veterinario dopo un certa età Seguire una dieta adeguata Non far mancare al cane il movimento fisico Cura dei dentiQuesti piccoli accorgimenti possono aiutare il nostro cane a vivere con maggior serenità anche la sua vecchiaia. Oggi si presta più attenzione ai propri animali, le cure si sono evolute anche nel settore della veterinaria, esistono specifici antinfiammatori per cani anziani e anche integratori cani anziani che consentono di far vivere meglio i nostri adorati amici a 4 zampe. Si possono adottare metodi curativi alternativi come piccoli accorgimenti e terapie più olistiche e legate ai metodi naturali oltre alle classiche soluzione farmacologiche.Salute del cane anziano: alcune patologie si manifestano solo in determinate razze Ci sono malattie che si manifestano nella vecchiaia dei cani e sono tipiche di determinate razze ma anche del tipo di taglia del cane, sono patologie dovute alla specifica struttura e forma fisica. La cheratocongiuntivite secca ad esempio è una malattia che colpisce spesso i pechinesi o gli shih-tzu poiché sono razze con gli occhi sporgenti e in anzianità tendono ad avere problemi alla vista. Il cane corso fa parte delle razze di grande mole e in vecchiaia può tendere a manifestare problemi osteoarticolari come displasia dell’anca, indebolimento dei legamenti del ginocchio. Il barboncino vanta la fortuna di avere una vita piuttosto longeva, nella sua vecchiaia tende ad avere problemi agli occhi che possono portarlo alla cecità, è soggetto alla displasia dell’anca e la lussazione rotulea. La cardiopatia è un altro problema di salute che sorge nei cani di una certa età, può essere di due tipi: una è dovuta all’assottigliamento delle pareti del cuore con conseguente indebolimento e l’altra è dovuta ad un’anomalia della circolazione del flusso sanguigno dovuto al malfunzionamento della chiusura delle valvole cardiache. Sono diverse le razze di cani che soffrono di cardiomiopatia tra cui: San Bernardo, Pastore Tedesco, Golden Retriever, Boxer, Dobermann, Alano, Irish Wolfhound e Cocker Spaniel; l’indebolimento del muscolo cardiaco può portare ad un insufficienza e l’arresto cardiaco quindi alla morte.Salute del cane anziano: esistono delle vitamine apposite Un cane anziano non è sinonimo di cane malato: va comunque trattato e rispettato, considerato come un animale in grado di fare ancora tante cose tra cui quella di continuare anche a giocare, perchè le migliori vitamine per cani anziani sono le cure e l’affetto che gli diamo ogni giorno. A parte questo sicuramente una visita dal vostro veterinario riuscirà anche a fare luce sulla possibilità di somministrare ricostituenti al vostro cane da "confondere" insieme al cibo. Potrebbe interessarti anche https://www.razzedicani.net/alimentazione-del-cane-anziano/

Intolleranze alimentari nei cani: cosa sono, test e cure

Salute del cane Redazione -

Intolleranze alimentari nei cani: cosa sono, come individuarle e le cure Avete mai sentito parlare di intolleranza ai cibi nei cani? Qui vi spieghiamo cosa sono e in che cosa consistono. Ebbene si, così come noi uomini sviluppiamo allergie e intolleranze anche negli animali può succedere la stessa cosa. E’ importante capire come si individuano le intolleranze e come si possono curare. Qui indichiamo i sintomi, come si manifestano e anche alcuni tipi di cure da adottare per eliminarle o ridurle. Anche i cani se consumano ripetutamente certi alimenti possono accusarne e diventare intolleranti. Grazie a diete specifiche, ad esclusione di certi alimenti, o prodotti appositi e ovviamente il consulto col tuo veterinario il tuo cane può liberarsi di questo fastidio o conviverci senza troppe sofferenze. Non solo, esistono anche prodotti appositi per alleviare il fastidio o ad esempio il prurito che può causare un l’intolleranza. Attenzione perché le intolleranze possono ritornare e tutti i tipi di cane possono essere soggetti a questo disturbo alimentare.Intolleranze alimentari nei cani: cosa sonoCosi come noi uomini, anche i cani possono soffrire di intolleranze alimentari: si manifestano con una reazione del sistema immunitario che non tollera elementi presenti in determinati cibi. Nel cane le intolleranze alimentari rappresentano la terza causa di allergie, sono abbastanza frequenti, per questo è importante sapere cosa sono e saperle riconoscere. Possono colpire tutti i tipi di cane indistintamente dalla razza e dal genere, si manifestano in egual misura nei maschi e nelle femmine, sterilizzati o meno. Non esiste un età specifica in cui si manifestano poiché possono presentarsi in giovane età ma anche durante l’anzianità.Intolleranze alimentari nei cani: sintomiSe da tempo il tuo cane ha vomito o diarrea, si gratta ripetutamente, ha la cute arrossata e delle lesioni allora potrebbe soffrire di un intolleranza alimentare. I sintomi che si manifestano e la reazione sono proporzionati alla quantità assunta dell’elemento che infastidisce il cane. L’intolleranza alimentare non è da confondere con l’allergia che si manifesta con altri sintomi. L’intolleranza a differenza dell’allergia nei casi più estremi può portare anche alla morte e si localizza nell’intestino mentre l’allergia crea una reazione nel sistema immunitario.  Con l’aiuto del veterinario puoi stabilire se è un intolleranza e di che tipo è per curarla e adottare una dieta adeguata. I sintomi di questo tipo di disturbo alimentare possono colpire più apparati:Apparato cutaneo Apparato urogenitale Apparato respiratorio Apparato gastro-intestinale Apparato oculo-congiuntivale Sistema nervoso centraleNon è semplice distinguere le intolleranze sulla base di segni fisici ma alcuni di essi se si manifestano ripetutamente sono un chiaro indice che siamo di fronte ad un problema alimentare e non un’atopia ad esempio. Tra questi rientrano casi in cui il cane non risponde al trattamento con steroidi ed ha forti pruriti, problemi auricolari e ancora, problemi cutanei evidenti presenti in esemplari di giovane età.Intolleranze alimentari nei cani: perchè vengono? Alcuni studi hanno dimostrato che le intolleranze si sviluppano per i cibi più comunemente consumati, nel caso dei cani sono: pesce, pollo, agnello, soia, mais, frumento, uova, e tutti i prodotti di derivazione lattiero-caseari. Tutti questi ingredienti li troviamo presenti nel cibo per cani e nelle crocchette, che non a caso rappresentano un'alta percentuale del nutrimento dei nostri cani. Una delle intolleranze più diffuse è indubbiamente quella al lattosio, ovvero allo zucchero presente nel latte ma ce ne sono di diverso tipo. E’ importante prestare attenzione a prodotti come latte e derivati (formaggio e panna), il sale che ovviamente è contenuto in maniera bilanciata negli alimenti per cani ed infine prodotti con lievito come ad esempio il pane sono tra le tre categorie più soggette ad intolleranze. Le razze di cani più soggette alle intolleranze sono: il Setter Irlandese, il Cocker spaniel, il Boxer, Pastore tedesco, Dalmata, Labrador, Golden Retriever, Westhighland White Terrier e tanti altri incroci fra razze diverse.Intolleranze alimentari nei cani: cureCon l’aiuto del tuo veterinario puoi individuare gli alimenti che infastidiscono il tuo cane seguendo due metodi o con una dieta ad eliminazione e cibo monoproteico o acquistando prodotti appositi disponibili sul mercato adatti proprio a questo tipo di problemi. La dieta ad eliminazione consiste nell’escludere alcuni alimenti per un tempo stabilito di almeno 12 settimane, circa quasi tre mesi può essere utile per individuare i cibi che creano l’intolleranza alimentare del vostro cane. In questo tempo è sufficiente nutrire il cane con un regime alimentare diverso dal solito ovvero, cibo per cani monoproteico: alimenti con una proteina e un carboidrato che non ha mai mangiato, accoppiamenti come coniglio e riso ad esempio. Aggiungere alla proteina anche un carboidrato è utile per vedere se l'intolleranza è legata ad un cereale o meno. Questo metodo consiste nel rintrodurre lentamente tutti i cibi valutando e osservando se con l’aggiunta di un alimento nuovo si manifestano i sintomi dell’intolleranza. Ovviamente la dieta va fatta cercando di inserire tutti i cibi, le vitamine e i minerali che servono per un fabbisogno corretto ed equilibrato. Trascorso il tempo suggerito, se sono scomparsi o notevolmente ridotti i sintomi si può riportare il cane a mangiare normalmente, facendo attenzione che la ripetitività del cibo può riportare a galla le intolleranze. Nel mercato esistono anche linee composte da proteine idrolizzate per cane, proteine e carboidrati scissi sono molecole talmente piccole che non provocano reazioni di intolleranza e sono cibi adatti a questo tipo di utilizzo. Per il tempo stabilito sarà sufficiente acquistare alimenti per cani allergici, eliminare tutti gli altri cibi e controllare che il vostro amico a 4 zampe non faccia il furbetto e mangi in giro alimenti che non dovrebbe ingerire. E’ importante controllare che non mangi altro durante le passeggiate, che nessuno gli dia cibo e se avete altri animali come un gatto, è fondamentale che non si avvicini alla sua lettiera. Assieme alla dieta possono essere consigliati degli shampoo appositi per la cute, antibiotici o rimedi naturali come tea tree oil, calendula, malva o camomilla per disinfettare. Con le giuste attenzioni anche il vostro cane può essere curato e accudito in modo tale che le intolleranze non rappresentino malessere e fastidio. Sottoposto alle diete ed eventualmente cure prescritte dal veterinario, prodotti alimentari adeguati come cibo monoproteico, cane o gatto che sia possono guarire o convivere quotidianamente con le intolleranze in maniera semplice.

Tg cinofilo, cane salva il suo padrone tenendolo al caldo per 20 ore

News Redazione -

Con un comportamento eroico ed intelligente, un cane ha salvato il suo padrone dal congelamento, e morte sicura: il suo amico a quattro zampe si è disteso su di lui per oltre 20 ore, dopo che l’uomo aveva avuto un incidente.Il giorno di capodanno, il sessantaquattrenne Bob era uscito in giardino per prendere dell'altra legna, vestito solo con dei pantaloncini, una maglietta e ciabatte. Un percorso di pochi metri, che Bob ha fatto centinaia se non migliaia di volte, ma questa volta le sue ciabatte, non proprio adatte alla stagione, lo hanno tradito e l’uomo è scivolato, e ha avuto come conseguenza della caduta una compressione alle vertebre, che lo ha lasciato paralizzato. Bob ha cercato di chiamare aiuto, ma con poche speranze: l’uomo abita da solo e la casa più vicina è a oltre mezzo chilometro di distanza, ma fortunatamente in suo soccorso è arrivato il suo migliore amico, un golden retriever di nome Kelsey.Ecco le parole di Bob: “Urlavo molto per chiedere aiuto, ma il vicino più vicino è a più di un quarto di miglio. La mattina seguente la mia voce era ormai andata, ma Kelsey continuava ad abbaiare, continuava a chiedere aiuto e non mi ha mai abbandonato mi ha sempre tenuto caldo e sveglio. Sapevo che dovevo tenere duro".Bob è rimasto lì, bloccato nella neve per 20 ore, con temperature rigide che toccavano i -5°C, durante le quali Kelsey lo ha sempre tenuto al caldo con il suo corpo ed anche leccandogli la faccia e le mani per mantenerlo sveglio. Nonostante tutti gli sforzi, dopo 19 ore l’uomo ha perso conoscenza, ma fortunatamente il suo vicino ha finalmente sentito i continui ululati del cane e si è precipitato a vedere cosa succedeva, trovando Bob e chiamando immediatamente i soccorsi. I medici hanno riscontrato che Bob aveva una temperatura corporea di appena 21°, fibrillazione cardiaca e compressione vertebrale: condizioni molto gravi, ma incredibilmente buone  considerando che questa persona aveva passato venti ore sotto zero e senza sintomi di congelamento irrimediabile, tutto grazie alle cure costanti del suo migliore amico Kelsey. Bob sicuramente può considerarsi un miracolato, anche perché i medici sono riusciti ad operare e a sistemare la compressione vertebrale, un caso decisamente raro: “La maggior parte delle persone che hanno avuto lesioni vertebrali non si muove più, è una tragedia, ma quando è successo, è successo. Non lo so se siano state le basse temperature o la posizione in cui era sulla neve che lo hanno salvato dalla paralisi permanente”, ci spiega il neurochirurgo che ha operato l’uomo.

Tg cinofilo, un uomo si prende cura di 735 cani abbandonati: la sua storia

News Redazione -

Il quarantacinquenne Rakesh Shukla è un abile sviluppatore di software e manager di un’azienda informatica di successo, ma è anche noto in India soprattutto per la sua passione per gli animali: ad oggi infatti si prende cura di ben 735 cani abbandonati che non riescono a trovare un padrone. Dieci anni fa, Rakesh e sua moglie hanno fondato “The Writers Block”, che da subito è diventata un’azienda di successo iniziando a lavorare con colossi come Intel, Microsoft e Oracle. Ma i viaggi e i soldi non soddisfacevano del tutto l’uomo, fino a quando nel 2009 nella loro casa è arrivata Kavya, un bellissimo golden retriever:  “Quando siamo arrivati a casa nostra, è corsa via nascondendosi in un angolo. Io mi sono sdraiato sul pavimento e la chiamavo. Mi guardava, era spaventata, ma vedevo che voleva fidarsi. E credo che quello è stato il momento: è stata una sensazione fisica ed emotiva, potevo sentire un calore dentro. E da allora non mi sono più domandato ‘Perché sono qui?”. Tre mesi dopo, Rakesh ha adottato un altro cane. Poi ogni volta che vedeva un cane abbandonato lo prendeva e lo portava a casa. Presto i cani sono diventati tanti, troppi per tenerli in casa, e i due coniugi hanno riadattato l’ultimo piano della loro azienda in un canile. Nel 2011, dopo che le autorità di Bangalore decisero di ripulire la città dai randagi abbattendoli, Rakesh ha fondato Voice of Stray Dogs, un' organizzazione che si occupa principalmente di assistere i cani randagi, sfruttando le ultime tecnologie con cui l’imprenditore e la moglie lavorano quotidianamente: " I nostri veicoli e le persone sono tracciate con GPS. Ogni cane ha un codice e i dati vengono memorizzati tutti in un database ”, spiega l’uomo. Nel 2012 Rakesh ha acquistato dei terreni in una città vicina che sono serviti per costruire un rifugio più idoneo agli animali. L’ultima volta che li ha contati, i cani erano 735: molti di loro sono vecchi, malati o maltrattati. “Noi siamo l’ultima fermata per tutti questi cani. Non sono più carini e ‘coccolosi’. Molti di loro sono malati e nessuno li vuole più”, spiega Rakesh.

La storia di rakesh, un uomo che si prende cura di 735 cani abbandonati

News Redazione -

Questa è la storia di un uomo dal cuore grande: Rakesh Shukla accudisce 735 cani abbandonati. Il quarantacinquenne Rakesh Shukla è un abile sviluppatore di software e manager di un’azienda informatica di successo, ma è anche noto in India soprattutto per la sua passione per gli animali: ad oggi infatti si prende cura di ben 735 cani abbandonati che non riescono a trovare un padrone. Dieci anni fa, Rakesh e sua moglie hanno fondato “The Writers Block”, che da subito è diventata un’azienda di successo iniziando a lavorare con colossi come Intel, Microsoft e Oracle. Ma i viaggi e i soldi non soddisfacevano del tutto l’uomo, fino a quando nel 2009 nella loro casa è arrivata Kavya, un bellissimo golden retriever:  “Quando siamo arrivati a casa nostra, è corsa via nascondendosi in un angolo. Io mi sono sdraiato sul pavimento e la chiamavo. Mi guardava, era spaventata, ma vedevo che voleva fidarsi. E credo che quello è stato il momento: è stata una sensazione fisica ed emotiva, potevo sentire un calore dentro. E da allora non mi sono più domandato ‘Perché sono qui?”. Tre mesi dopo, Rakesh ha adottato un altro cane. Poi ogni volta che vedeva un cane abbandonato lo prendeva e lo portava a casa. Presto i cani sono diventati tanti, troppi per tenerli in casa, e i due coniugi hanno riadattato l’ultimo piano della loro azienda in un canile. Nel 2011, dopo che le autorità di Bangalore decisero di ripulire la città dai randagi abbattendoli, Rakesh ha fondato Voice of Stray Dogs, un' organizzazione che si occupa principalmente di assistere i cani randagi, sfruttando le ultime tecnologie con cui l’imprenditore e la moglie lavorano quotidianamente: " I nostri veicoli e le persone sono tracciate con GPS. Ogni cane ha un codice e i dati vengono memorizzati tutti in un database ”, spiega l’uomo. Nel 2012 Rakesh ha acquistato dei terreni in una città vicina che sono serviti per costruire un rifugio più idoneo agli animali. L’ultima volta che li ha contati, i cani erano 735: molti di loro sono vecchi, malati o maltrattati. “Noi siamo l’ultima fermata per tutti questi cani. Non sono più carini e ‘coccolosi’. Molti di loro sono malati e nessuno li vuole più”, spiega Rakesh.

Ipotiroidismo nel cane: diagnosi, sintomi e cura

Salute del cane Redazione -

L'ipotiroidismo nel cane è una patologia che si riscontra molto spesso soprattutto nelle razze più predisposte: vediamo cos'è, cause, sintomi, diagnosi e cura. L'ipotiroidismo nel cane è una malattia ormonale molto comune, che colpisce specialmente i quattrozampe più anziani: è possibile che venga riscontrata nel controllo annuale che facciamo dal nostro veterinario di fiducia. Sostanzialmente la ghiandola tiroidea funziona male: per via di un'infiammazione essa produce pochi ormoni tiroidei provocando tutta una serie di sintomi che ora vedremo. E' una patologia che colpisce i cani più "vecchiotti", senza grosse distinzioni di razza e sesso, anche se a onor del vero esistono tipologie più esposte.Ipotiroidismo nel cane: diagnosi e causa Abbiamo detto che l'ipotiroidismo è una malattia riscontrabile dal veterinario: durante la visita di controllo il nostro esperto potrà notare segni evidenti ma per una diagnosi impeccabile servono comunque gli esami del sangue e la misurazione degli ormoni tiroidei (anche se questa patologia non può essere esclusa a priori per quei cani con un livello di ormoni nella norma). Ad ogni modo la causa principale dell'ipotiroidismo nel cane è la distruzione della tiroide per via di un'infiammazione immunomediata, con conseguente atrofia idiopatica e malfunzionamento della stessa. In parole povere: il sistema immunitario del nostro cane danneggia i tessuti tiroidei come se fossero dei corpi estranei. Ciò, come abbiamo detto, riduce la quantità di ormoni e quindi il pet avrà tutta una serie di problemi metabolici che vediamo adesso.Ipotiroidismo nel cane: sintomi Compaiono in età avanzata, ma non è da escludere che anche cani giovani vengano colpiti dalla patologia. Le razze più predisposte sono: Golden retriever, Pinscher, Alano, Barboncino, Bassotto, Beagle, Boxer, Bulldog inglese, Cocker spaniel, Dobermann, Setter irlandese, Alaskan malamute, Volpino, Schnauzer nano e Terranova. Ma quali sono i sintomi in caso di ipotiroidismo nel cane? Ecco una lista dei più frequenti:letargia inattività aumento di peso perdita di pelo (alopecia) mantello secco e fragile inscurimento della pelle (iperpigmentazione cutanea) dermatiti e otiti ricorrentiIpotiroidismo nel cane: cura e prevenzione Il veterinario vi darà sicuramente la terapia migliore per affrontare il problema: essa si sostanzia nell'assunzione dell'ormone mancante. Si tratta di farmaci orali (come ad esempio la levotiroxina sodica, analogo sintetico dell’ormone T4) da somministrate quotidianamente, una o due volte al dì. Seguendo l'iter prescritto dal nostro esperto il cane affetto dalla malattia potrà condurre una vita normale: in genere i miglioramenti si possono riscontrare già dopo le prime due settimane. Per quanto riguarda invece la prevenzione, il consiglio è quello di far controllare periodicamente il vostro cane: fategli fare un check-up, con il quale poter controllare lo stato generale della sua salute.

Cani per bambini autistici: le razze più adatte

Comportamento Redazione -

Cani per bambini autistici: una terapia amorevole Che avere un cane aiuti le persone a socializzare, le renda più sicure di sé e maggiormente responsabili non è ormai una novità. Moltissimi esperti ormai consigliano ai genitori di far crescere i propri figli con la presenza in casa di un cane perché ne favorisce il benessere psicofisico. La presenza di un cane sembra essere, inoltre, particolarmente utile nei soggetti affetti da autismo. Secondo uno studio effettuato da Gretchen Carlisle, nell'università del Missouri, i bambini autistici faticano ad interagire con gli altri, a instaurare nuove amicizie. Ed è in questo senso che l’aiuto dei nostri amici a quattro zampe diventa prezioso perché li aiuta a migliorare la comunicazione. In questo studio sono stati intervistati 70 genitori di bambini affetti da autismo. Due terzi di loro possedeva un cane e a maggior parte ha dichiarato che i loro figli mostravano una relazione molto positiva con i loro animali. Quelli invece che non lo possedevano hanno dichiarato che i figli mostravano una forte attrazione verso i cani. Le qualità di un cane da compagnia le conosciamo tutti. Quante volte abbiamo pensato guardando il nostro cane che “gli manca solo la parola”? Questo perché il forte legame che si crea permette a noi e al nostro cane di comunicare senza aver bisogno di utilizzare il linguaggio verbale. Spesso, grazie alla sua sensibilità ed empatia, il cane ci capisce e sente le nostre emozioni. E’ proprio per questo che i cani per bambini autistici possono essere un valido supporto. I bambini autistici, inoltre, spesso si trovano a disagio nelle situazioni non familiari mostrando ansia e qualche volta anche rabbia e stress. Il cane in queste situazione sembra avere il potere di calmare il bambino solo grazie alla sua presenza familiare.Ad ognuno il suo: le razze più adatte per i bambini autistici Gli specialisti nell'addestramento di questi animali sostengono che per ogni bambino affetto da autismo ci sia un esemplare adatto di cane. Spesso infatti viene consigliato ai genitori di scegliere il cane adatto portando con sé il bambino. Ma quali sono le razze di cane più adatte ad essere utilizzate in questo caso? Proviamo a fare insieme una panoramica.Golden Retriever: spesso definiti “cani da assistenza” sono i cani di famiglia per eccellenza grazie alla loro personalità docile e sicura. Sono molto affettuosi e hanno un grande istinto nel percepire le emozioni umane adeguandosi ad esse. Labrador Retriever: hanno la capacità, attraverso il contatto visivo, di stabilire stretti legame di amore e fiducia. Si è dimostrato che questa razza ha la capacità di favorire lo sviluppo della fiducia, la riduzione degli stati di ansia, la stimolazione della fantasia e della voglia di comunicare. Terranova: questa razza, nonostante le dimensioni, è di una dolcezza e di una bontà uniche. Grazie al suo temperamento sempre rilassato incoraggia il bambino a rimanere calmo. Staffordshire Bull Terrier: è considerato uno dei cani migliori da affiancare ai bambini affetti da autismo. È incredibile con i bambini per la sua dolcezza e affidabilità. Spesso viene definito “cane tata”.

La storia di maverick: l'amore fa miracoli

News Redazione -

Maverick è malato ma la gioia di vivere non manca Quando ho letto questa storia e ho visto le commoventi foto di Maverick ho deciso che questa dovevo proprio raccontarvela. Maverick è molto malato ma grazie all’amore e alla determinazione dei suoi padroni non smette mai di lottare e anche quando sembra che tutto stia per finire e che la sua vita si stia spegnendo, lui sorprende tutti e lotta ancora dimostrando che la voglia e la gioia di vivere non gli mancano. A sostenerlo l’amore della sua famiglia, una famiglia meravigliosa lasciatemelo dire, che insieme a lui non si arrende e che non gli fa mancare mai ciò che a Maverick piace di più: le passeggiate. Anche quando non può farlo camminando sulle sue zampe.Il coraggio di non arrendersi mai… Maverick ama le passeggiate ma non può più farle camminando da solo sulle sue zampe. La sua famiglia però ha trovato il modo di fargliele fare comunque. E' un bellissimo Golden Retriever non più giovincello e da otto anni vive con Joey Maxwell e sua moglie. Quando lo adottarono era un cucciolo ed era stato abbandonato. Quando Joey e sua moglie l’hanno accolto in casa, era pelle e ossa. L’uomo racconta che per tre mesi ha girovagato da solo nei boschi.Quando li ha visti è stato subito amore e lui e sua moglie hanno compreso subito che Maverick sarebbe diventato a tutti gli effetti parte della loro famiglia. Due anni fa gli viene diagnostica un linfoma ma la sua famiglia decide di lottare contro questo male così viene sottoposto a cicli di chemioterapia. La battaglia sembrava essere stata vinta ma circa due mesi fa il tumore si è ripresentato. Maverick e la sua famiglia però non si arrendono e continuano a sperare e a lottare.  Un giorno però ha avuto un crisi. Non riusciva a camminare, riusciva a malapena a sollevare la testa, non mangiava, non beveva e tremava. Joey l’ha subito portato dal veterinario che ha diagnosticato febbre e anemia. E’ rimasto in clinica per qualche giorno per le cure ma poi è stato rimandato a casa. Le sue condizioni però rimanevano molto gravi ma Maverick non è uno che molla e Joey ha visto che nonostante tutto la gioia di vivere era sempre lì, forte e decisa. Così la sua famiglia ha deciso di aiutarlo a fare ciò che più ama: uscire di casa ed essere al centro dell’attenzione. Sì perché ama essere coccolato ed amato da chiunque veda quanto lui sia speciale e dolce. Dato che il cane non riusciva più a camminare da solo, Joey ha comprato un carrello abbastanza grande da trasportarlo. Ha messo sul carrello una coperta e il suo lettino e insieme sono andati a passeggio per il centro. Appena sono usciti ha dimostrato subito tutta la sua felicità con un gran sorriso. Poiché quelle passeggiate sembravano far stare meglio Maverick, Joey ha continuato a fargliele fare tanto che dopo due settimane il cane sembra essere più in forze, riuscendo a stare di nuovo seduto da solo. Anche il veterinario ha visto un miglioramento e ha dichiarato Maverick abbastanza in forze per tentare un altro ciclo di chemio e noi speriamo davvero che l’amore di questa stupenda famiglia e la sua incredibile gioia di vivere riescano ad avere la meglio su questa malattia. Chi lo sa, forse l’amore fa davvero miracoli!

La storia di mojito: senza i suoi giocattoli non dorme

News Redazione -

Mojito e la sua grande passione per i giocattoli Lei si chiama Mojito, è una cucciolona di tre anni di Golden Retriever e da circa un anno e mezzo ogni notte, prima di andare a dormire, sceglie un nuovo giocattolo da portare con sé per fare la nanna. La sua padrona Kim Downie, racconta che Mojito ha tantissimi giocattoli. Alcuni glieli compra lei perché ogni volta che passano davanti ad un negozio Mojito scalpita per averne assolutamente uno nuovo e altri ancora glieli regalano. Kim afferma che ogni sera prima di andare a dormire con lei al piano di sopra Mojito non si tranquillizza fino a quando non ha scelto un gioco da portare con sé.  E badate bene, non sceglie il primo che capita.  Questa dolcissima cagnolona, che oltretutto ha ricevuto da poco la certificazione come cane da Pet Therapy, è molto selettiva con i suoi giochi. Sembra quasi che ricordi esattamente tutti i suoi giocattoli perché ogni sera, svuota tutte le scatole in cui sono riposti fino a quando non trova quello di suo gradimento per quella notte. Oltretutto è Mojito che decide quando riportare giù i suoi giochi. Ogni gioco che lei ha scelto deve rimanere esattamente dove lo mette lei e se Kim prova a riportarlo di sotto, lei in tutta tranquillità va’ e lo riporta nuovamente di sopra fino a quando non ritiene sia arrivato il momento di riportarlo al piano di sotto. Qualche volta Mojito permette anche al gatto di casa di intrattenersi insieme a lei con i suoi giochi. Per evitare l’invasione di giocattoli che aumentano dentro casa Kim ha anche richiesto un pare ad un esperto che sembra averle consigliato di nasconderne uno ogni tanto così da sembrare nuovo se non viene visto per un po’. Una storia dolcissima Quando vado a caccia di storie da raccontarvi mi imbatto sempre in tantissime storie diverse. Alcune strazianti e sofferte altre divertenti e davvero dolcissime. La storia di Mojito direi che rientra tranquillamente nella seconda categoria. Trovo che sia davvero stupenda la passione di Mojito per i suoi giochi e il modo in cui la sua padrona asseconda questa passione. Ognuno di noi infondo ha la propria passione quindi perché non dovrebbero averla anche i nostri amati amici a quattro zampe. Sappiamo bene che i cani adorano giocare, quindi chiunque di noi abbia un cane sappia quanto è meraviglioso il loro entusiasmo nel gioco. Certo la passione di Mojito è abbastanza particolare, tanto che la sua padrona si è divertita a fotografarla mentre ogni sera fa le scale con un gioco sempre diverso. Possiamo vederla con un pupazzo a forma di giraffa, o di panino oppure vederla nella sua cuccia attorniata di tantissimi giochi diversi con cui si diverte a giocare per tutto il giorno. Le fotografie di Mojito e dei suoi giocattoli ha fatto il giro del web diventando virale in poco tempo e guardandole non c’è da stupirsi vista l’infinita dolcezza e simpatia che ispirano.

Unità cinofile da soccorso: il rapporto tra cane e uomo

Addestramento Redazione -

Cosa sono le unità cinofile? Vediamo insieme di fare un quadro generale sulle unità cinofile di soccorso. Spesso abbiamo sentito parlare dei cani da soccorso, cioè quelli che aiutano le forze dell’ordine o che insieme al proprio conduttore, che spesso è un volontario, si adoperano per ritrovare persone disperse. Ma vediamo insieme di fare un quadro generale su queste unità cinofile di soccorso. Le unità cinofile sono costituite dal team Uomo-Cane che, lavorando insieme, prendono parte ad operazioni di soccorso per la localizzazione di persone di persone disperse che possono essere sia in superfice che sepolte sotto le macerie. Quando si parla di unità cinofile quindi dobbiamo ricordare che non parliamo solo del cane ma anche del suo conduttore. Non necessariamente il conduttore è anche il padrone del cane ma per certi versi è preferibile. Questo perché il rapporto tra cane e conduttore è molto stretto e la fiducia che uno ripone sull’altro deve essere massima. Il rapporto di fiducia motiva il cane nel lavoro e lo aiuta a superare stress e fatica. Si lavora in condizioni spesso difficili e il cane deve lavorare libero.  Inoltre, e questo è un punto fondamentale, il conduttore deve conoscere profondamente il proprio cane. Deve conoscerne il carattere, la preparazione e le possibili reazioni.Unità cinofile da soccorso: quali cani vengono utilizzati? Prima di tutto il cane parte del team di una unità cinofila da soccorso deve essere un soggetto sano, di taglia media, robusto e con doti caratteriali ben definite quali la socievolezza, la docilità e un buon temperamento.Deve essere, inoltre, un cane vivace e giocoso. La prontezza di risposta agli stimoli e agli ordini, la mancanza di comportamenti aggressivi verso altri cani e verso le persone, la capacità di superare le esperienze negative sono fondamentali e, soprattutto, il cane deve possedere una buona tempra che gli consenta di non temere il fuoco, l’acqua e il materiale sconnesso. Non importa che sia un cane con pedigree o un meticcio, che sia maschio o femmina e non ci sono grosse limitazioni sulla razza, ovviamente tenendo conto che non può essere un cane troppo piccolo, perché non sopporterebbe la fatica, o troppo grosso, perché potrebbe avere difficoltà nei movimenti e nella resistenza. Nonostante non ci vi siano limitazioni sulle razze ve ne sono alcune che si sono dimostrate particolarmente adatte. Tra queste abbiamo il Labrador Retriever, il Pastore Tedesco e il Golden Retriever.Unità cinofile da soccorso: l’addestramento del team L’addestramento di una unità cinofila di soccorso inizia prima di tutto con un corso di obbedienza con cui il conduttore impara a gestire e controllare il proprio cane. Ai conduttori, inoltre, vengono invece fornite nozioni di orientamento, di primo soccorso e di psicologia dell’emergenza e del disperso. Il metodo di addestramento si basa sul gioco e sul rinforzo positivo. Il cane viene premiato ogni qualvolta esegue un comportamento desiderato. In principio le unità cinofile lavorano da sola. Cane e padrone insieme apprendono a lavorare in coppia. Successivamente vengono introdotte delle distrazioni. Obiettivo di questa seconda fase è che il cane impari a lavorare con il suo conduttore ignorando le distrazioni (persone, cani, odori e altro ancora) Successivamente c’è la fase della palestra. In questa fase si impara a superare gli ostacoli. Il conduttore deve guidare il cane e il cane deve fidarsi di lui. Con gli esercizi della palestra il cane viene preparato all’impiego operativo. Infine abbiamo la fase della ricerca. In questa fase si lavora sempre in collaborazione ma qui è il cane ad essere protagonista maggiore, poiché è a lui che spetta questa parte dell’operazione. Si metterà in pratica in questa fase la tecnica del “cono d’odore”. Il cane verrà addestrato a trovare il disperso utilizzando il cono d’odore che viene rilasciato dal corpo umano.  Seguendo le indicazioni del suo conduttore inizia a fiutare l’aria e segue le tracce d’odore fino all’umano avvisando poi il conduttore del ritrovamento attraverso l’abbaio.

intelligenza dei cani

Le razze di cani più intelligenti: la classifica di stanley coren

Curiosità Redazione -

INTELLIGENZA DEI CANI: LE RAZZE PIÙ INTELLIGENTI SECONDO STANLEY COREN Quali sono le razze più intelligenti? Stanley Coren ha stilato una classifica sull' intelligenza dei cani, ma non tutti sono d’accordo. Che i cani siano intelligenti è ormai da tempo assodato, ma c’è chi non si è fermato a questa constatazione di fatto, ma è andato oltre cercando di elaborare una graduatoria delle varie razze di cani sulla base della maggiore o minore intelligenza. Lo ha fatto Stanley Coren, professore e ricercatore dell’Università British Columbia di Vancouver ed appassionato cinofilo, che ne ha studiato a lungo le capacità mentali. È diventato famoso a livello mondiale con la pubblicazione del suo libro “ L’ intelligenza dei cani ”, tradotto in 26 lingue diverse e che gli ha portato vari riconoscimenti. Come si capisce dal titolo, Coren ha stilato una vera e propria classifica delle razze di cani più intelligenti, basandosi sulla capacità di apprendere in fretta nuovi comandi e eseguirli continuativamente nel tempo.Il gradino più alto del podio spetterebbe al Border Collie, un cane di origine inglese, tradizionalmente utilizzato per la conduzione delle greggi: proprio il dover gestire centinaia di pecore, spesso in autonomia, a distanza dal conduttore, avrebbe acuito in questa razza una maggiore capacità di problem solving. Inoltre, svolgendo un lavoro che prevede un preciso coordinamento con il pastore e spesso con altri cani, il Border Collie ha sviluppato particolarmente l’intuito e l’abilità a comprendere immediatamente, anche solo attraverso piccoli cenni, i comandi dell’uomo o i segnali provenienti dagli altri animali. Al secondo posto in classifica compare il Barboncino: è un cane molto attento a ciò che lo circonda e un fine osservatore; inoltre è in grado di adeguarsi con grande facilità alle abitudini dell’umano con cui condivide la propria esistenza. Tra le caratteristiche tipiche di questa razza anche la fedeltà verso il padrone, la docilità e il senso di accudimento nei confronti dei bambini. Ai primi posti della classifica non poteva mancare il Pastore Tedesco: da sempre una delle razze di cani più diffuse al mondo, nella sua storia è stato impiegato in molteplici attività di difesa, di ricerca, di salvataggio. Questo perché è un cane molto versatile, capace quindi di adattarsi a svolgere compiti diversi e impegnativi, che impara velocemente e facilmente. Se a questo aggiungiamo lo spiccato senso del dovere e l’obbedienza verso il padrone, la potenza fisica, la grande velocità e la protezione verso la famiglia, è facile capire perché sia una delle razze di cani più amate. Appena fuori dal podio troviamo il Golden Retriever, un cane molto docile di indole, obbediente, sempre alla ricerca dell’approvazione dell’essere umano, il che lo rende ancor più incline ad apprendere i comandi del padrone, allo scopo di compiacerlo, soddisfacendo le sue richieste. Proprio per queste sue caratteristiche è adatto a svolgere attività con persone affette da varie forme di disabilità, fisica o mentale; da qui il suo largo utilizzo nella Pet therapy. Al quinto posto troviamo Il Dobermann Pinscher: altro che cane destinato ad impazzire come si credeva un tempo! Il Dobermann è un cane intelligente, con un’ottima memoria; non è portatore di aggressività innata, come spesso si pensa, ma è piuttosto molto legato (a volte quasi morbosamente) al proprio padrone e istintivamente portato difendere la proprietà e la famiglia ad ogni costo. Proprio la sua tenacia, forza e coraggio nello svolgere il compito di guardiano e protettore hanno determinato la cattiva fama che ha accompagnato questa razza di cani in passato. LE ALTRE RAZZE DI CANI SARANNO DAVVERO MENO INTELLIGENTI? Dopo questi primi “magnifici cinque” la classifica sull'intelligenza dei cani di Coren prosegue fino al 79° posto, occupato dal Levriero; per completezza la riportiamo di seguito per intero, nel caso qualche padrone fosse curioso di vedere in che posizione si è classificato il suo amato quattrozampe, ma va detto che questa graduatoria ha suscitato molti pareri contrastati, come descritto nell’articolo “L’ intelligenza dei cani (2° parte): ma di quale intelligenza stiamo parlando?”.Ecco per intero la classifica delle razze di cani più intelligenti di Coren (dal 6° al 79° posto): 6 Pastore Shetland 7 Labrador 8 Pappilon 9 Rottweiler 10 Australian Cattle Dog 11 Welsh Corgi Pembroke 12 Zwergschnauzer 13 English Springer Spaniel 14 Tervuren 15 Schpperke - Pastore Belga 16 Collie - Keeshond 17 Kurzhaar 18 Flat coated retriever - Cocker Spaniel- Schnauzer 19 English Spaniel 20 Cocker Americano 21 Weimaraner 22 Malinois - Bernese 23 Volpino di Pomerania 24 Irish Water Spaniel 25 Vizla 26 Welsh Corgi 27 Chesapeake Bay retriever - Puli - Yorkshire 28 Rieseschnauzer - Cao de Agua Portoghese 29 Airedale Terrier - Bovaro delle Fiandre 30 Border terrier - Briard 31 Welsh Springer Spaniel 32 Manchester terrier 33 Samoiedo 34 Field Spaniel - Terranova - Australian Terrier - American Staffordshire terrier - Setter Gordon - Bearded Collie 35 Cairn terrier - Kerry Blue terrier - Setter Irlandese 36 Norwegian Elkhound 37 Affenpincher - Silky terrier - Zwergpinscher - Setter Inglese - Pharaon Hound - Clumber Spaniel 38 Norwich terrier 39 Dalmata 40 Soft Coated Wheaten terrier - Bedlington terrier - Fox terrier 41 Curly Coated retriever - Irish Wolfhound 42 Kuvasz - Australian Shepherd 43 Saluki - Spitz finnico - Pointer 44 Cavalier King Charles Spaniel - Drahtaar - Black and Tan Coonhound - American Water Spaniel 45 Siberian Husky - Bichon Frisé - English Spaniel 46 Tibetan Spaniel - English Foxhound - Otteehound - American Foxhound - Greyhound - Griffone 47 West Highland White terrier - Scottish Deerhound 48 Boxer - Alano 49 Bassotto - Staffordshire Bull terrier 50 Alaskan Malamute 51 Whippet - Shar pei - Fox terrier 52 Rhodesian Ridgeback 53 Ibizan hound - Welsh terrier - Irish terrier 54 Boston terrier - Akita Inu 55 Skye terrier 56 Norfolk terrier - Sealyham terrier 57 Carlino 58 Bouledogue francese 59 Griffone di Bruxelles - Maltese 60 Piccolo Levriero Italiano 61 Chinese crested dog 62 Dandie Dinmont terrier - Vendeen - Tibetan terrier - Japanese Chin - Lakeland terrier 63 Bobtail 64 Pastore dei Pirenei 65 Scottish terrier- San Bernardo 66 Bullterrier 67 Chihuahua 68 Lhasa apso 69 Bullmastiff 70 Shih tzu 71 Basset hound 72 Mastiff - Beagle 73 Pechinese 74 Bloodhound 75 Borzoi 76 Chow Chow 77 Bulldog 78 Basenji 79 Levriero Afgano

il cane zoppica

Il cane zoppica: cause, cosa fare e rimedi

Salute del cane Redazione -

Il cane zoppica: cause Quando il cane zoppica le cause possono essere molte: perciò occorre rivolgersi al veterinario per una diagnosi precisa e per una cura mirata. Uno dei motivi più frequenti per cui molti padroni si rivolgono al veterinario è che il loro cane zoppica. La zoppia nel cane è un problema che è maggiormente diffuso tra i quattro zampe anziani e la percentuale dei cani che la presentano cresce in rapporto all’età dell’animale, ma può manifestarsi anche in soggetti ancora giovani. Tutto dipende dalla causa sottostante ed è proprio questa a rappresentare talvolta una prima difficoltà per il veterinario, poiché le patologie che possono spiegare come mai il cane zoppichi sono numerose e molto differenti tra loro. Il medico dunque dovrà procedere andando per esclusione, partendo dall’ipotesi più semplice e procedendo via via, attraverso una serie di esami diagnostici, fino ad individuare la causa reale del problema. Proprio perché la diagnosi molto spesso non è immediata, è bene non aspettare troppo a lungo a sottoporre il proprio cane alla visita dello specialista se notate che presenta zoppia per più di uno o due giorni. Nell’esame obiettivo anzitutto il veterinario osserverà dove è localizzato il problema: se interessa gli arti anteriori o quelli posteriori, se il cane manifesta dolore al tatto dell’arto colpito, se il dolore è circoscritto ad una zona specifica e se la zoppia riguarda una sola articolazione o più di una; oltre a ciò valuterà la deambulazione del cane, per vedere direttamente come poggia l’arto dolorante, l’equilibrio e la stazione dell’animale. Nei casi più semplici il cane zoppica perché ha un problema localizzato ad una zampa, che può essere causato o dalla presenza di un corpo estraneo all’interno, ad esempio un forasacco da rimuovere, oppure da un ascesso; in questa circostanza la zampa si presenterà gonfia e molto dolente al tatto, per la presenza all’interno di pus, che verrà fatto fuoriuscire attraverso una piccola incisione, a cui seguirà una terapia antibiotica. In tutti gli altri casi occorrerà molto probabilmente effettuare degli esami strumentali, quali raggi ed eventualmente TAC o risonanza. Tra le possibili cause di zoppia nel cane vi sono infatti patologie che solo in questo modo possono essere individuate con precisione, ossia:Patologie osteoarticolari: frattura, artrosi, ernia del disco, displasia di gomito o anca, quest’ultima congenita e diffusa soprattutto in alcune razze di taglia grande, come Labrador, Golden Retriever, Pastore Tedesco, ecc; Patologie neurologiche come la mielopatia degenerativa o la meningomielite; Patologie sistemiche quali il morbo di Cushing o iperadrenocorticismo; Altre patologie: tumori, emboli o, nei cuccioli, un accrescimento troppo rapido in rapporto allo sviluppo e al consolidamento dell’apparato scheletrico.Il cane zoppica: rimedi Le terapie da intraprendere quando il cane zoppica variano molto a seconda della causa che viene individuata: se ad esempio si tratta di ernia del disco, sarà possibile rimuoverla chirurgicamente se le condizioni generali e l’età dell’animale lo consentono; anche in caso di displasia si può valutare l’operazione, ma sarà uno specialista ortopedico a consigliarvi circa la sua opportunità. Se il cane zoppica perché affetto da artrosi, si procederà con una terapia antidolorifica, a base di antinfiammatori, e spesso con la somministrazione di integratori specifici per le cartilagini, come il condroitin. Nel caso di patologie neurologiche degenerative si perseguirà una linea conservativa, cercando di ritardare il più possibile gli effetti legati al progredire della malattia, con l’utilizzo di cortisonici o antinfiammatori, a secondo della valutazione del veterinario.

Quanto vive un cane? vita media di un quattrozampe

Salute del cane Redazione -

Quanto può vivere un cane? Secondo quanto emerso da recenti studi la vita media del cane si sarebbe allungata negli ultimi quarant’anni. Diversi istituti di ricerca hanno rivolto le loro indagini scientifiche a cercare di raccogliere dati statistici per capire quanto vive un cane oggi e se l’età dei cani sia in media aumentata. Ne è emerso che la vita media dei nostri amici a quattro zampe si attesta all’incirca intorno ai 12-13 anni grazie ad alcuni fattori che in buona parte sono gli stessi che hanno determinato una maggiore longevità anche di noi esseri umani, ossia una maggiore attenzione per l’alimentazione, migliori condizioni di vita e cure sempre più mirate. Tuttavia bisogna fare le opportune differenze in base alla taglia e alla razza: è confermato che i cani di taglia piccola hanno una vita media di durata maggiore, così come i meticci risulterebbero godere di un’aspettativa di vita più lunga. Il Chihuahua è risultata essere la razza più longeva: supera facilmente i 15 anni d’età e può arrivare anche fino a 20. Seguono poi il Bassotto e il Barboncino, che spesso vivono 17 anni e più, ma anche lo Shih Tzu, lo Yorkshire e il Volpino di Pomerania non scherzano, se si considerano i picchi di età dei cani mediamente raggiunte. In tutti questi casi si tratta comunque sempre di quattro zampe che non superano generalmente i 4 – 6 chilogrammi di peso. Non si conoscono ancora esattamente le ragioni per cui i cani di taglia superiore siano generalmente destinati ad una vita più breve: è un dato di fatto però che in questi l’incidenza di malattie cardiache e osteoarticolari è più alta, il che potrebbe influire sulla statistica. Se un cane di taglia media, come il Beagle o il Cocker, vive 14-15 anni, un Labrador, un Golden Retriever o un Pastore Tedesco arriva oggi ai 12-13 anni, mentre si scende a mano a mano che le dimensioni del quattro zampe aumentano, fino ad arrivare ad una vita media del cane Bovaro del Bernese, del Terranova o dell’Alano che difficilmente supera i 9-10 anni.Quanto e di cosa si ammalano i cani I nostri amici a quattro zampe vivono più a lungo che in passato anche perché sono curati meglio: la medicina veterinaria infatti ha contribuito notevolmente ad aumentare la vita media del cane perché ha compiuto enormi progressi, mettendo a disposizione nuovi mezzi diagnostici, che permettono una prevenzione molto più efficace. Complice il continuo aumento del numero degli animali domestici e la disponibilità dei padroni a spendere anche cifre considerevoli per la salute dei loro pet, l’industria farmaceutica si è concentrata sempre più sulla ricerca in ambito veterinario e ha realizzato nuovi farmaci sempre più specifici. Il risultato è che l’età dei cani è aumentata progressivamente e sono sempre di più quelli che muoiono per patologie correlate alla vecchiaia: uno studio dell’American Kennel Club rivela infatti che le principali cause di morte dei nostri pet sarebbero l’insufficienza renale, l’insufficienza cardiaca e i tumori. Questa ricerca, d’altro lato, afferma che la salute dei nostri cani sarebbe in media buona: dai quasi 400.000 proprietari di cani interpellati infatti sarebbe emerso che oltre il 65% degli animali non avrebbe malattie in corso e che quelli affetti da qualche patologia, soffrono di problemi di lieve entità, come dermatiti e altre alterazioni cutanee, cisti e lipomi oppure otiti e artrite.

Cani guida per non vedenti

Cani guida per non vedenti: compagni di vita

Curiosità Redazione -

QUALI SONO I CANI GUIDA PER NON VEDENTI I cani guida più conosciuti sono quelli per non vedenti: si tratta di quattrozampe appositamente addestrati fin da cuccioli ad accompagnare le persone prive della vista o ipovedenti in tutte le attività della vita quotidiana, non solo tra le mura domestiche, ma soprattutto all’esterno. È proprio in strada infatti che il cane guida svolge al meglio il suo compito, che è principalmente quello di condurre il proprio umano nei suoi spostamenti garantendogli la totale sicurezza mentre attraversa la strada, sale su un mezzo di trasporto o semplicemente passeggia per la via e deve evitare altre persone e ostacoli di vario genere. In pratica il cane guida per non vedenti si sostituisce agli occhi del suo umano: sceglie il percorso migliore, elude tutto ciò che può rappresentare un impedimento fisico e un pericolo per l’incolumità dell’uomo, impara a valutare il traffico e a capire quando è il momento giusto per attraversare una strada. Perché il cane sia in grado di fare tutto ciò è necessario un lungo e costoso addestramento: occorre un periodo che va dagli otto mesi ad un anno di paziente e costante lavoro da parte di addestratori specializzati affinché un cane sia pronto per essere affidato al non vedente. Bisogna poi aggiungere anche il periodo di “adattamento” reciproco tra il quattrozampe e il suo futuro padrone: è necessario che i due si conoscano al punto da raggiungere un affiatamento completo, perché solo così potranno arrivare a capirsi all’istante e diventeranno una cosa sola. E non soltanto l’animale deve imparare le abitudini del suo umano, ma anche viceversa: in molti centri di addestramento cani guida per non vedenti si organizza un periodo di permanenza presso il centro stesso della persona a cui il quattrozampe verrà affidato, nel quale viene anche insegnato a gestire il cane e a conoscere le sue esigenze (pasti, uscite per i bisogni fisiologici, sonno, ecc.).Non tutte le razze sono adatte a diventare cani guida per non vedenti: le più idonee sono il Pastore Tedesco, il Labrador e il Golden Retriever (qualche volta vengono utilizzati anche il Pastore Scozzese e il Pastore Australiano) per alcune precise ragioni. Anzitutto, dal punto di vista fisico conta la dimensione del cane, che deve avere l’altezza giusta rispetto al suo padrone non vedente, in modo che quest’ultimo possa impugnare la maniglia dell’apposita imbracatura bianca e rossa di cui il quattrozampe viene dotato; quindi non sono idonee né le razze di piccola taglia né quelle troppo grandi. Va da sé che il cane deve essere sano e a questo scopo vengono effettuati tutti gli esami medici del caso prima di iniziare l’addestramento. Dal punto di vista caratteriale invece le razze selezionate posseggono specifiche peculiarità indispensabili per un cane guida per non vedenti: hanno un elevato livello di attenzione, sono molto ricettive all’addestramento, sono di indole mansueta e paziente, ma allo stesso tempo dotati di coraggio e iniziativa, amano lavorare e hanno uno spiccato senso dell’orientamento. Le femmine inoltre vengono spesso preferite ai maschi perché più docili e meno soggette alle regole della dominanza intraspecifica rispetto ai maschi.L’ADDESTRAMENTO CANI GUIDA PER NON VEDENTI IN ITALIA La pratica di addestrare cani guida per non vedenti ha origini lontane: la prima traccia della presenza di un cane per non vedenti risale già al XVI secolo, mentre la prima scuola di addestramento sorse in Germania negli anni del primo conflitto mondiale, allo scopo di fornire un sostegno ai soldati che avevano perso la vista in guerra. Oggi in Italia possiamo vantare alcuni centri di eccellenza in materia, tra cui vengono annoverati la Scuola Nazionale di cani guida per ciechi, fondata per volere dell’Unione Italiana Ciechi, con sede a Firenze, e quella di Limbiate sostenuta dai Lions, una Onlus che assegna gratuitamente ogni anno circa 50 cani guida addestrati a persone non vedenti.

Curiosità sui cani: sei cose che non tutti conoscono

Curiosità Redazione -

Curiosità sui cani: alcune cose da sapere Le informazioni sui quattrozampe e sul loro mondo sono ormai disponibili ovunque: in rete o in libreria è possibile conoscere le principali nozioni sul comportamento dei nostri amici a quattro zampe, sul loro modo di comunicare, sulla loro storia genetica e molto altro. Ma ci sono alcune curiosità sui cani interessanti o simpatiche che non tutti sanno… 1: Secondo una ricerca compiuta dall’American Psycological Association sarebbe possibile stilare una vera e propria classifica delle razze canine in base alla loro intelligenza. Dai test condotti su esemplari di varie razze è emerso che la palma d’oro del cane più intelligente spetterebbe al Border Collie, seguito dal Barboncino e dal Pastore Tedesco. Fuori dal podio, ma in buona posizione sono il Golden Retriever, il Dobermann, il Pastore delle Shetland, il Labrador, il Papillon, il Rottweiler e il Pastore Australiano. 2: L’intelligenza del cane può essere paragonata a quella di un bambino di circa due anni e mezzo di età; come lui infatti il nostro quattrozampe è in grado di comprendere molte parole (dalle 200 alle 250 circa), di contare almeno fino a 4 o 5, di ingannarci se vuole e, soprattutto, è dotato di un’intuitività incredibile, al punto da riuscire a cogliere e interpretare ogni nostro minimo gesto, ogni inflessione della nostra voce, ogni nostro sguardo ed espressione. 3: Il tartufo di ogni cane è unico: non ne esiste un altro uguale. Praticamente, come si può riconoscere ciascun essere umano dalle sue impronte digitali, lo stesso si potrebbe fare per il cane prendendo l’impronta del suo naso…4: Una delle curiosità sui cani da sottolineare è anche che ci sono i “destrorsi” e i “sinistrorsi”. Per capirlo basta vedere con quale zampa il cane inizia a camminare da fermo oppure quale zampa vi dà quando gliela chiedete (sempre in cambio di un bocconcino succulento ovviamente…). 5: Il cuore dei nostri cani batte diversamente da quello umano. Mentre per noi uomini quando il cuore non segue un ritmo regolare è bene rivolgersi ad un medico, perché potrebbe essere segno di qualche patologia cardiaca, per il cane è normale. Il cuore dei nostri fedeli amici infatti di tanto in tanto “salta un battito” e sembra fermarsi per un attimo; questo è dovuto all’aritmia respiratoria, per cui il cuore del cane batte più lentamente (e a volte perde un colpo) quando l’animale espira. 6: Tra le curiosità sui cani, questa è una delle più significative: anche i cani sognano, eccome! Lo hanno rivelato appositi studi in base ai quali si è visto che, facendo un esame elettroencefalografico ai cani, l’attività del loro cervello durante il sonno è molto simile alla nostra e raggiunge il picco durante la fase REM, quella appunto in cui noi – e loro – sogniamo. Del resto basta osservare il nostro Fido mentre schiaccia un pisolino per vedere che muove le zampe, gli occhi, le orecchie, piange, abbaia e ringhia. Probabilmente sta sognando alcuni episodi tipici della sua vita quotidiana.Curiosità sui cani: lo sapevate che... Contrariamente a quanto si è creduto per decenni, il cane riesce a distinguere i colori, ma non tutti. Come una persona affetta da daltonismo, i nostri quattrozampe non distinguono il verde e il rosso, ma vedono benissimo altri colori come il giallo e il blu. Quindi il loro non è un mondo in bianco e nero!

Cani da salvataggio: angeli custodi a quattro zampe

Curiosità Redazione -

Lavorano ogni giorni a fianco dell'uomo: stiamo parlando dei cani da salvataggio, affidabili e fedelissimi soccorritori. Le luci dei riflettori si accendono per loro solo nei casi di grande tragedie o per recuperi spettacolari, ma i cani da salvataggio, lavorano ogni giorno a fianco dell’uomo. In montagna, al mare e nei casi di grandi calamità naturali, loro sono affidabili collaboratori e soccorritori impareggiabili.Le unità cinofile appartengono a razze particolarmente adatte a queste mansioni da un punto di vista fisico e caratteriale. Questi cani vengono formati ed addestrati per affinare le loro capacità naturali e per rimanere concentrati sull’obiettivo da portare a termine senza farsi distrarre dalla confusione o dalla paura, che usualmente domina le situazioni difficili nelle quali si trovano ad operare.Sono un tutt’uno con l’operatore che lavora con loro, e per chi si ritrova ad essere soggetto salvato, diventano veri e propri angeli custodi. Cani da salvataggio: razze canine Alcune razze canine hanno delle caratteristiche attitudinali e fisiche che li predispongono a diventare cani da salvataggio.Ma con il tempo, si è parzialmente superato il concetto di razza dedicata a favore di un approccio nel quale si privilegia una complessità di elementi: caratteristiche peculiari del soggetto, carattere dei genitori, educazione, propensione all’addestramento, razza e intesa con il padrone.La razza canina diventa solo una delle variabili, di un mix complesso, che porta all’individuazione di un buon cane da salvataggio.Il cane da salvataggio deve dimostrare durante la formazione: un carattere equilibrato, essere dotato di resistenza per far fronte alla fatiche delle operazioni nelle quali verrà impiegato, la socievolezza necessaria al rapporto continuo con l’uomo ed un affiatamento simbiotico con il suo operatore.I cani da salvataggio vengono impiegati su larga scala, dal mare alle montagne fino alle zone colpite da calamità naturali (alluvioni, terremoti) ma appartengono tutti al gruppo volontari della Protezione Civile. Cani da salvataggio acqua I cani da salvataggio in acqua nascono ufficialmente nel 1988, con la prima coppia cane-padrone che ha fatto la storia di questi volontari in Italia. Il binomio era costituito dall’operatore Ferruccio Pilenga e dal cane Mas.Oggi proprio Ferruccio ha fondato La Scuola Italiana Cani Salvataggio SICS,  la più grande organizzazione nazionale dedicata alla preparazione dei cani e dei loro conduttori.L’obiettivo principale è l’addestramento al salvataggio nautico dei cani di tutte le razze, purché abbiano spiccate doti di acquaticità e un peso superiore ai trenta chili.Le possibilità delle Unità Cinofile in acqua in acqua sono sbalorditive:possono effettuare la rianimazione in acqua, impossibile senza l’aiuto del cane. I cani da salvataggio raggiungono performances notevolissime di potenza e resistenza: un cane da salvataggio è capace di trainare un battello con a bordo fino 30 persone, e di effettuare prove di resistenza di nuoto su distanze comprese tra i 300 mt. e i 4 Km in cui cane e conduttore nuotano insieme fianco a fianco per creare una perfetta sinergia. Imparano a viaggiare sulle moto vedette della capitaneria di porto. Sono in grado di lanciarsi dall’elicottero.La scuola organizza corsi per istruttori e cani rilasciando, dopo un apposito esame, il Brevetto di salvataggio SICS.I cani da salvataggio in acqua devono avere spiccate doti natatorie, le razze più idonee sono quindi: Terranova, Landeseer e le tre tipologie di Retriever (Flat Coated, Golden e Labrador). Cani da salvataggio in montagna I cani da salvataggio in montagna sono anche detti cani da valanga ed hanno una lunga storia. Venivano impiegati anche prima del XX secolo, ma il precursore e capostipite dei cani da salvataggio in montagna è Barry: esemplare di San Bernardo, vissuto sulle Alpi Svizzere  ad inizio ‘900, divenne leggendario.Addestrato dai monaci del Passo del Gran Paradiso, si rese protagonista di centinaia di salvataggi e morì in servizio. Tale fu l’ammirazione per questo cane che la popolazione decise di imbalsamarlo ed esporlo al Museo di Storia Naturale di Berna dove tuttora lo troviamo.Le razze classicamente impiegate nel soccorso alpino sono: San Bernardo, Pastore Tedesco e Pastore belga Malinois, ma anche Retriever e Collie.L’addestramento del cane da salvataggio inizia verso i 7 mesi d’età, ed è una formazione lunga e complessa. Il training del cane da salvataggio su neve è volto ad affinare le capacità olfattive: deve riuscire a fiutare la presenza di superstiti sotto la neve, ed a sviluppare un rapporto perfetto con il conduttore.La coppia si troverà ad operare in luoghi impervi e pericolosi, anche di notte, per questo la loro intesa deve essere collaudata.In Italia i corsi vengono svolti dalla Scuola Unità Cinofile Ricerche in Valanga che fa parte del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. Cani da salvataggio: unità cinofile di soccorso La Protezione Civile impiega le unità cinofile anche in caso di catastrofi. Questi cani svolgono una ventina di interventi l’anno per la ricerca di persone disperse in superficie e il loro contributo è indispensabile per sperare di trovare i soggetti ancora in vita.L’anno scorso si sono resi protagonisti dei soccorsi nella triste occasione del terremoto in Abruzzo.Come per tutti i cani di cui abbiamo parlato in precedenza, non esiste una razza maggiormente predisposta, anche i meticci possono essere ottimi cani da soccorso.Dal punto di vista strutturale, il cane deve avere una stazza media per potersi muovere con facilità in tutte le condizioni: superficie e macerie. Dal punto di vista caratteriale invece devono essere: socievoli, curiosi, reattivi agli stimoli ed avere un ottimo rapporto con il conduttore.L’ Acdc Addestramento Cani da Catastrofe si occupa della formazione teorica e pratica delle Unità Cinofile, e dei futuri volontari che devono essere in grado di: leggere carte topografiche, avere pratica dell’uso delle radio e dei sistemi Gps, affrontare la gestione di una ricerca in una zona ben delimitata, avere delle nozioni base di primo soccorso e approccio con la persona in difficoltà, avere nozioni di primo soccorso veterinario.Il percorso prevede quindi una formazione specifica per uomo e cane che non termina con l’abilitazione. Le unità cinofile di soccorso continuano costantemente l’addestramento, simulando ogni week end interventi operativi, partecipano a tutte le simulazioni della Protezione Civile e per mantenere l’operatività sono soggetti ad esami ogni 6 mesi.I cani da salvataggio sono veri e propri eroi del quotidiano, che mettono a disposizione le attitudini migliori del cane, per salvare vite umane.

Le storie incredibili dei cagnolini del rigopiano, l'hotel abruzzese travolto dalla slavina

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Tre cani che salvano vite e tre cuccioli che vengono ritrovati: le storie incredibili dei quattrozampe presenti al Rigopiano.Lupo e Nuvola sono due esemplari bellissimi di pastore abruzzese, dal pelo tutto bianco: i due cani da sempre “alloggiavano” al Rigopiano dove sono nati e cresciuti, facevano parte dell’hotel, chiunque abbia trascorso una vacanza nella struttura li ha conosciuti.Il Rigopiano era l’albergo abruzzese che è stato travolto da una slavina il 18 gennaio 2017 presso la frazione di Farindola. Le immagini di questa catastrofe hanno fatto il giro del mondo e purtroppo anche la tragica storia delle persone rimaste intrappolate dentro la struttura. Al momento della tragedia l’albergo ospitava 40 persone di cui 11 sono state estratte vive e le rimanenti 29 purtroppo sono uscite dalle macerie senza vita.Lupo e Nuvola al momento della tragedia si trovavano fuori dall’albergo, erano arrivati fino a Villa Cupoli, una frazione di Farindola vicino alla contrada dove viveva Martina Rossi, una barista del Rigopiano che si è dichiarata stupita di vederli lì e allo stesso tempo contenta perché rappresentavano per lei la speranza che altre persone potessero uscire vive da quelle macerie.Tra gli ospiti del Rigopiano c’erano tre piccole creature dal pelo tutto bianco, tre cuccioli di pastore abruzzese. In albergo c'erano anche tre cani da salvare: Lupo e Nuvola avevano avuto tre cuccioletti che credevano di aver lasciato in un luogo caldo e sicuro, erano nati da poco. Il 4 dicembre avevano compiuto un mese e mezzo, hanno rischiato di non uscire vivi dal Rigopiano, di non vedere più la luce del sole.Erano nel locale caldaia dell’albergo, i soccorritori hanno dovuto abbattere un muro per riuscire a tirarli fuori, li hanno trovati grazie alle indicazioni che gli ha fornito la guardia forestale. Una volta in salvo li hanno caricati nella jeep e li hanno portati dal veterinario a Penne per una visita di controllo, dove è stato rilevato che i cuccioli sono usciti senza un graffio dall’albergo Rigopiano.Hanno subito familiarizzato coi soccorritori e i giornalisti coi quali si son messi a giocare. I 3 cuccioli già svezzati ora sono alla ricerca di un nome, una nuova casa e una famiglia che possa accudirli. Questi tre piccoli batuffoli tratti in salvo dalla tragedia del Rigopiano non sono gli unici cani ad essere stati protagonisti in questa sciagura.Tre cani, tre eroi ospiti al quirinale Hercules, Leo e Black sono tre cani da salvataggio che hanno partecipato alle operazioni di soccorso per ritrovare persone sotto macerie dell’albergo. Hanno lavorato fianco a fianco della protezione civile cercando col loro fiuto di trovare le persone rimaste intrappolate tra i resti dell’albergo.Hercules è un bel pastore tedesco che sin da subito ha partecipato alle operazioni di salvataggio, è stato aiutato dai compagni e da Black, un labrador completamente nero e Leo.Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha aperto le porte del quirinale a tutti coloro che hanno partecipato alle operazioni di soccorso dell’hotel Rigopiano: forze dell’ordine, associazioni di volontari, amministrazioni e ovviamente anche i tre cani Hercules, Leo e Black. Mattarella ha voluto ringraziare con una cerimonia tutti coloro che avevano contribuito a salvare 11 persone.Il successo di questa operazione è stato il risultato della collaborazione tra gli uomini e i cani da soccorso. Per la prima volta al quirinale è stato riconosciuto anche l’impegno e l’importanza del lavoro dei nostri amici a 4 zampe che si sono mossi come dei lavoratori instancabili, hanno continuato a cercare col loro fiuto, stando in prima linea e contribuendo a salvare vite.Ci sono diverse storie di cani eroi che hanno salvato la vita dei loro padroni o come in questo caso addestrati per portare a termine operazioni di salvataggio. Con questa giornata al quirinale in cui sono stati ospitati anche i tre cani si riconosce l’importanza degli animali che ad oggi non sono sostituibili con nessuna tecnologia.Fanno la differenza e riescono in quello che noi uomini non sappiamo fare: saper fiutare l’odore in questi casi può portare in salvo una vita. I cani da soccorso vengono addestrati sin da cuccioli per imparare a cercare persone. Sin da piccoli imparano a fare il loro lavoro senza sosta, iniziano a fiutare odori e senza distrarsi, rimangono concentrati sul loro obiettivo finale. L’addestramento è fatto attraverso giochi e ovviamente premi.Quando questi cani lavorano non si distraggono mai, continuano a cercare e se trovano qualcosa chiamano il collega di lavoro e lo conducono nel punto in cui hanno fiutato le tracce di quello che cercavano. Per condurre questo tipo di ricerche è fondamentale che ci sia affiatamento tra cane e uomo. Coraggio, robustezza e socievolezza sono requisiti fondamentali che i cani che fanno questo lavoro devono avere.Ci sono razze che son state impiegate maggiormente per questo tipo di ruolo, ad esempio i cani terranova o i labrador Retriever, abili anche per i salvataggi in acqua, come ad esempio anche i Golden e i Flat-Coated. Negli ultimi tempi sono stati aggiunti anche i Pit Bull: la loro potenza può renderli ottimi cani da salvataggio.Razze diverse sono impiegate per il soccorso alpino: il San Bernardo è un icona dei salvataggi in montagna, come anche il pastore tedesco e ancora una volta il Labrador. Anche Pastori maremmani, Siberian Husky e addirittura Cocker son stati utilizzati per operazioni di questo tipo. In realtà devono esserci le caratteristiche indicate per poter fare di un cane un abile ricercatore preparato per salvare le persone.I nostri amici a 4 zampe riescono sempre a stupirci, non solo come animali domestici ma anche come lavoratori: si dimostrano affidabili e pronti ad adempiere il loro dovere. I cani non finiscono mai di insegnarci qualcosa: oltre ad essere instancabili, sembra che non perdano mai la speranza di trovare quel che cercano nel loro continuo e instancabile lavoro. Oggi ci sono tante persone che devono la loro vita ad uno di questi cani e alla costanza che li accompagna per tutta la ricerca, al loro impegno e sicuramente ancora una volta possiamo dire che il cane è il miglior amico dell’uomo, che ci possiamo fidare di lui e del suo fiuto

La storia di swansea jack, il cane del secolo

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Di Lavdie Sijani -  Nel giugno del 1931, un ragazzo di appena 12 anni proveniente da Swansea, nel Galles, decise di voler mostrare ad altri bambini più grandi che non aveva affatto paura di toccare e nuotare nelle profonde acque del fiume Tawe. Ma quel giorno fu terribile per Timmy perché per qualche strano e particolare motivo (forse non aveva atteso i suoi trenta minuti dopo mangiato oppure semplicemente non sapeva nuotare) iniziò da subito ad annegare. Di certo sappiamo che se non fosse stato per Swansea Jack che si trovava a pochi passi dal bambino, la morte lo avrebbe portato via in un attimo. Ma grazie all'intervento istintivo ed immediato di questo giovane cane che in un battibaleno si trasformò in un supereroe, per Timmy fu una di quelle giornate memorabili. Secondo il museo di Swansea, Swansea Jack era un cane di razza retriever di colore nero, apparteneva a William Thomas ed era nato nel 1930. Nonostante avesse poco più di un anno, il nostro cucciolone già da così giovane mostrava un gran talento nell'essere un grande eroe. Anche se questo corrisponde al suo primo vero salvataggio, la cosa rimase non dichiarata ed il piccolo Timmy decise di adottare il cucciolo per poterlo tenere sempre al suo fianco e soprattutto perché gli era profondamente grato per avergli salvato la vita. Ma non è finita qui: Swansea Jack poche settimane più tardi si prese la briga di salvare un altro nuotatore inetto. Questa volta il cucciolo, prima di poter entrare in azione, si assicurò ben bene che ci fosse una bella folla presente durante il suo eroico intervento. Ed è con questo suo secondo atto di eroismo che cane si è guadagnato un bellissimo collare d'argento da parte del consiglio comunale ed una sua foto ricordo sul giornale. Ma tutto ciò risultò poi essere soltanto l'inizio dei riconoscimenti per queste straordinarie azioni canine. A quanto pare la gente di Swansea, in quel periodo, non era molto brava a stare a galla. Così il nostro eroico canino, secondo quello che narra la leggenda, salvò almeno altre 27 persone dalle pericolose tombe acquose del fiume Tawe. Grazie a tutti i suoi interventi è stato premiato come il “Coraggioso Cane dell'anno” dalla London Star ed in seguito gli è stato consegnato una vera coppa d'argento dal sindaco di Londra in persona. Ma siccome questo non ci basta, Swansea Jack è stato l'unico cucciolo a guadagnarsi ben due medaglie di bronzo dal National Canine Defence League (ora chiamato Dog Trust). Di tutti questi premi ricevuti, ovviamente noi presumiamo che l'audace cagnolino avrebbe probabilmente preferito avere qualche giocattolo e dolcetto in più. Purtroppo nel 1937, all'età di appena 7 anni il piccolo cucciolo muore per aver ingerito veleno per topi. Ma Swansea Jack non voleva essere dimenticato dagli abitanti di Swansea. Così per poterlo ricordare per sempre, la gente del posto, attraverso una donazione pubblica, ha potuto raccogliere abbastanza denaro per potergli costruire un vero e proprio monumento in suo onore, sul lungomare. Nell'anno 2000, Swansea Jack è stato nominato “Cane del Secolo” dalla New Found Friend of Bristol, una scuola che allena i cani domestici in tecniche di soccorso acquatico.